MUSTACCHIONE ALLE WSOP!

Stiamo guardando un tavolo alle WSOP tra i più grandi campioni di poker del momento, li vediamo giocare e fare azioni che a volte possono apparire strane, illogiche persino. E forse ci domandiamo a cosa stavano pensando in quel momento, quali sono i dettagli che li hanno portati a fare quelle scelte così incredibili. Bene, ora possiamo farlo!

 

 

Partendo proprio da uno dei personaggi più amati dal pubblico italiano, nonché, cosa di non poco conto, uno dei giocatori di tornei più forte e vincente al mondo. Di cognome fa Kanit, ma tutti lo conosciamo ormai come “Mustacchione”. In questi video che vi proponiamo lo potremo seguire in uno dei tornei più difficili del mondo per field, il 10k$ in modalità 6-Max delle ultime WSOP del 2019.

 

Il torneo più difficile del mondo: il 6-Max delle WSOP

 

Il teatro dei video è uno dei tornei più difficili del mondo in quanto a partecipanti ed action. Il tavolo ridotto da sei giocatori è infatti un campo di battaglia perfetto per i più aggressivi, e Mustapha Kanit in questo non è secondo a nessuno. L'immagine che tutti abbiamo di lui infatti è di un regular che mette sotto costante pressione tutti i suoi avversari, impressione in effetti più che confermata da molte delle sue analisi che possiamo vedere in questa avventura che ci porterà dal momento dello “shuffle up and deal” fino all'ultima (sua) mano del torneo.

 

Ma proprio perchè torneo in cui l'action è frenetica, avremo modo di vedere anche i risvolti più interessanti del Musta pensiero nelle varie mani che lo vedono coinvolto, e soprattutto nel modo in cui delinea le sue strategie di gioco. Aggressive, senza dubbio, ma sempre con intenti precisi e senza mai perdere di vista il punto centrale: fare meno errori degli altri avversari.

 

Il gioco “facile” di Musta

 

Una mano dopo l'altra, sullo stile di quello che fece parecchio tempo fa anche Gus Hansen nel suo libro “Ogni mano Rivelata”, il poker player italiano ci porta a passeggio per i suoi pensieri, lasciando trapelare buona parte dei suoi “thinking process” alla ricerca delle scelte migliori. Piccoli piatti, grandi piatti, scelte marginali, scelte importanti. Tutto parte dalle piccole cose, ma tutto è metodicamente pianificato fin dal principio (salvo poi magari cambiare piano in corsa adattandosi alle situazioni e alle carte).

 

La parola d'ordine però è chiara in ogni sua parola. Mettere tutti gli avversari in difficoltà, sempre. Perchè mettere gli avversari nelle condizioni di prendere scelte difficili è il modo migliore per assicurarsi, alla lunga, di avere un vantaggio notevole su di loro. E' una sorta di ribaltamento di paradigma, che porta in primo piano non solo pianificare una propria strategia, cercando di mettersi nelle migliori condizioni possibili per non fare scelte difficili, ma anche (se non soprattutto), mettere gli altri in condizione di sbagliare, quante più volte possibile.

 

Sembra quasi facile, fatto da lui.

 

Mai arrendersi. Mai mollare. Mai perdere il controllo

 

E' un mantra costante che sentiamo in sottofondo nella mente di Mustacchione. Non importa che lo si veda prendere piccoli o grandi piatti, né che venga sorpreso in bluff o viceversa sbagli qualche lettura sull'avversario. Tanto meno se la fortuna spinge dalla sua parte o dalla parte degli altri. Il suo sguardo è impassibile verso la mano successiva, il sorriso è già lanciato verso il suo prossimo avversario.

 

E' un altro dei grandi segreti del campione italiano, una capacità fuori dal comune di mantenere il controllo. O forse semplicemente la consapevolezza che il poker è un gioco in cui l'importante è cercare sempre di fare la scelta migliore, non il risultato della stessa. A volte si vince, a volte si perde. Se si fanno le scelte migliori, capita che siano più le volte in cui si vince. Non è possibile farlo sempre del resto, quindi tanto vale essere concentrati sul presente e mai sulla mano appena passata.

 

E così è. Anche se (spoiler) il finale non sarà piacevole, non importa. Questo è il poker. Ci sarà presto un altro tavolo. Un'altra occasione. Noi teniamo a mente queste perle per la prossima volta.

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