GESTIRE LO SMALL BLIND: PIU' FOLD E PIU' AGGRESSIVITA'

Il piccolo buio (lo small blind) è in assoluto la peggiore posizione del tavolo. Non saremo mai gli ultimi a parlare, saremo i primi a parlare sul flop, abbiamo già investito denaro nel piatto ma per partecipare alla mano dovremo quanto meno aggiungerne ancora. Insomma tutte le peggiori condizioni possibili per giocare la mano con buone prospettive di vincita.

 

 

E in fatti non c'è nulla da fare, alla lunga le aspettative da quella posizione saranno quasi sempre in perdita. Per questo è essenziale fare in modo di limitare al massimo quel segno negativo, anche quando le condizioni sembrano favorevoli per investire denaro sul piatto.

 

Gestire i piatti da small blind su un rilancio

 

Si è spesso portati a pensare che difendere il piccolo buio non sia molto diverso da quello che dobbiamo fare quando siamo sul grande buio. Ma non c'è niente di più sbagliato. Il range con cui dovremo chiamare un rilancio singolo da small blind è certamente molto più ristretto di quello che avremo sul big blind.

 

Il motivo è molto semplice: quando siamo sullo SB abbiamo ancora un giocatore che dovrà parlare dopo di noi. Il che ci rende particolarmente vulnerabili non solo ad un suo eventuale contro rilancio (un classico squeeze), ma anche nel momento in cui dovesse semplicemente chiamare anche lui, ci ritroveremmo a parlare per primi su un piatto multiway avendo perso ulteriore equity nel post flop (dove molto spesso saremo in check-fold).

 

Cosa fare sullo small blind con piatti limpati

 

Una delle situazioni che ci capiterà di giocare molto spesso da Small blind, soprattutto nei livelli più bassi, è quella di dover parlare dopo uno o più facilmente una serie di "limp" hanno ormai ingrossato il piatto rendendo teoricamente molto conveniente aggiungere l'obolo per completare la nostra puntata.

 

Eppure a prescindere da quanto siano favorevoli le nostre odds su quel piatto, dovremmo cominciare a considerare seriamente l'idea di foldare di più in queste occasioni. Se anche dovessimo aggiungere solo mezzo buio per giocare un piatto ormai da 10bb, quello che capiterà molto spesso è il dover giocare una brutta mano nella posizione peggiore di tutte.

 

Fare meno call in questi casi, ci consentirà non solo di evitare molte situazioni difficili, ma anche di dare più valore di immagine quando invece entreremo in gioco, magari rilanciando (giocare aggressivamente lo small blind infatti è l'unico modo per equilibrare al meglio lo svantaggio di posizione).

 

Il range di Tommy Angelo

 

Fiero sostenitore del "più fold da small blind, meno pensieri e più chips" è sicuramente uno dei più noti divulgatori di poker in circolazione come Tommy Angelo. Ha addirittura elaborata una serie di tabelle a vari livelli per chi vuole pian piano abituarsi ad aumentare il range di fold da small blind nei piatti limpati.

 

Una sorta di "terapia" che comincia foldando almeno un range del peggior 30-35% (quindi in pratica tutte le mani senza Assi, senza coppie e che non possono chiudere immediatamente scala). Per poi magari alzare ulteriormente anche fino a un 50% (e più).

 

Questo ovviamente non significa che nel restante range di mani andremo sempre a chiamare, ma solo che quando abbiamo un range "possibile", avremo modo di scegliere di volta in volta che azione fare: rilanciare, chiamare o foldare ancora.

 

Conclusioni

 

Uscire dagli ancoraggi di gioco è uno dei primi passi da fare per migliorare il proprio atteggiamento. Completare quasi "per forza" da small blind è sicuramente uno di quei condizionamenti che possono essere deleteri se fatti senza ragione di essere.

 

Giocare da small blind è estremamente difficile, e come abbiamo detto porta generalmente a perdere più soldi di quelli che riusciremo a vincere. Quindi la massima per cui meno mani giochiamo, meglio è, potrebbe essere ancora più veritiera. Meno mani, più ponderate e soprattutto in maniera più aggressiva.

 

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