Phil Hellmuth senza freni: "Donald Trump è l'ultima frontiera del giocatore loose-aggressive!"



In America la querelle politica si infiamma a causa delle imminenti elezioni presidenziali che vedranno uno di fronte all'altro Donald Trump e Hilary Clinton. La corsa alla Casa Bianca è l'argomento che tiene maggiormente banco oltreoceano, dalle chiacchiere da bar alle discussioni nei talk show televisivi. 
A mettere un po' di benzina sul fuoco, nel tentativo di frenare la corsa di Trump, ci ha pensato nientemeno che il giocatore di poker più vincente della storia delle World Series Of Poker, Phil Hellmuth.
 
Secondo 'The Poker Brat' il candidato republicano è "l'ultima frontiera del giocatore loose-aggressive". In una recente intervista al 'The Street' infatti, Hellmuth ha spiegato la sua teoria: "Quando giochi con un loose-aggressive devi pensare ad un arpione. Con questo strumento devi cercare di agganciarlo e portargli via tutte le chip in un grosso piatto. I loose-aggressive sono sempre degli ottimi bersagli, e Donald Trump è uno di loro".
 
I giocatori loose-aggressive sono i classici 'bulli' del tavolo, che giocano sostanzialmente qualsiasi carta da qualsiasi posizione nel tentativo di prendersi piccoli vantaggi sugli avversari. Nel caso specifico, secondo quanto analizzato da Hellmuth, Donald Trump cerca di procurarsi un vantaggio in qualsiasi circostanza senza mai scusarsi quando sbaglia e anzi, alzando il tono di voce e incrementando la sua acredine contro i detrattori. Inoltre la sua strategia da autentico 'bullo' sembra essere fatta apposta per fargli ottenere ciò che vuole. 
 
E allora quale medicina propone il buon Phil per contrastare l'ascesa del candidato repubblicano? Semplice: tanta pazienza, una buona disciplina e la capacità di mostrarsi più aggressivi di lui quando le circostanze lo richiedono. 
 
"Così come in una partita High Stakes – ha spiegato Hellmuth –  anche queste elezioni presidenziali si giocheranno ad un livello emotivo molto elevato. In tante altre occasioni la battaglia si è giocata sulla lealtà dei partiti, sulle vicende economiche o su specifiche decisioni politiche. In questo caso sarà una competizione nella quale le emozioni nude e crude saranno determinanti."
 
Riuscirà Trump a far valere la sua posizione sugli avversari o sarà il primo ad essere 'scudisciato' dalla concorrenza? Al momento è ancora presto per dirlo, certo è che l'analisi di Hellmuth non può che strapparci un sorriso considerata l'altissima posta in palio. Per gli americani non sarà facile sostituire Barak Obama e l'auspicio di tutti, elettori o semplici lettori, è che la discussione politica possa essere di uno spessore più elevato rispetto allo scontro 'emozionale' declamato dal monello del poker.
 

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