William Kassouf, il trash-talker che ha fatto impazzire tutti al Main Event WSOP!



Se lo conosci lo eviti, almeno al tavolo da poker. 

Se non lo conosci e sei appassionato delle due carte...beh, è il momento di fare un update. Quest'oggi parliamo di Will Kassouf, player britannico che ha dato spettacolo nel corso del Main Event WSOP, rischiando di centrare un clamoroso final table dopo essersi trovato in nelle primissime posizioni fino alla fase 18 left. 
Will è il personaggio che non ti aspetti, avvocato di mestiere, attaccabrighe per natura. E' di quelli che pensa realmente di poter trarre vantaggio nel disorientare a parole gli avversari e, a ben guardare, i suoi sforzi qualche risultato l'hanno portato per davvero. 

Una deep-run incredibile al torneo dei tornei che sarebbe potuta concludersi con un altrettanto improbabile final table. Kassouf è stato il protagonista, l'attore secondario e l'antagonista del film messo in scena nelle sale del Rio. Il suo obiettivo non era tanto quello di convincere a parole gli interlocutori della bontà delle sue affermazioni, ma piuttosto esasperarli a tal punto da non essere più in grado di ragionare lucidamente. Non è roba da tutti i giorni vedere professionisti come Gordon Vayo (runner-up per oltre 4 milioni e mezzo di dollari) o Cliff Josephy (terzo per circa  3 milioni e mezzo) esplodere di rabbia dopo l'ennesima 'tankata' interminabile. Così insopportabile da far indispettire persino la direzione gara, personificata nella figura di Jack Effel, storico tournament director che raramente perde le staffe. 

Fastidioso come il rumore di un martello pneumatico alle sette di una domenica mattina qualunque, il piano di Kassouf è chiaro sin dall'inizio. Tanto che a riguardare la sua performance al Main Event si ha quasi la sensazione di poter capire quando sia vero e quando stia bluffando. Eppure, nella sua semplicità, c'è qualcosa che disturba anche i giocatori più esperti. 

"Ti sono entrato dentro la pelle" esclama Will nello showdown decisivo contro Benger, dopo esser stati entrambi protagonisti di un siparietto poco consono ad una fase delicata come quella 17 left, a un passo dalla proclamazione dei November Nine.  La sua parabola ascendente si infrange nel cooler per antonomasia, Kings vs Aces e ma Kassouf non verrà dimenticato così facilmente, né dagli spettatori a casa né tantomento dai suoi avversari. Amarlo o detestarlo? A voi l'ardua sentenza:

 

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