Che 2016 per David Peters: Player Of The Year e 7,5 milioni di dollari vinti ai tavoli!



Esiste un detto secondo cui "i cavalli vincenti si vedono all'arrivo", che applicato al poker potrebbe suonare come "i player vincenti si vedono nel lungo periodo". Quale miglior esempio di purosangue allora se non lo statunitense David Peters, un vero e proprio 'grinder' nel senso letterale del termine. 
Si è fatto un gran parlare del rush di Fedor Holz, degli exploit dei vari Kanit, Kenney, Mercier e via dicendo, ma il vero fenomeno del 2016 probabilmente non è tra loro. L'anno di David Peters infatti, vincitore non a caso della classifica Player Of the Year, è stato strepitoso sotto tutti i punti di vista. 
 
Grazie ai 7.564.647$ incassati, a cominciare dai 2,3 milioni vinti nel Triton Super High Roller da 200.000$ di buy-in in 3 gennaio 2016 fino ai 300.000$ dell'High Roller da 25.000$ all'Aria il 28 dicembre scorso, David Peters non può che ritenersi soddisfatto dei suoi risultati.
 
Specialmente perché i suoi avversari sono quasi sempre i migliori giocatori in circolazione al mondo, visti i tornei ai quali prende parte. Prima di chiudere il 2016 aveva dichiarato ai colleghi di Pokerlisting.com di "aver studiato a fondo il gioco negli ultimi due anni, come mai prima d'ora". 
 
Ecco quindi spiegato il segreto del suo successo: poco rumore e tanta sostanza per un personaggio che non ama far parlare di sé se non per le vittorie ottenute sul campo. Proprio in merito alla sua attitudine al tavolo, Peter ha dichiarato di adottare uno stile diametralmente opposto agli speech-player come Will Kassouf
 
"Ciò non significa affatto che non proferisca parola per tutta la durata del torneo. Tuttavia quando sto giocando una mano preferisco stare in silenzio e concentrarmi sull'avversario in modo da carpire ogni singola informazione che potrebbe aiutarmi nella decisione." 
 
Ma come gestire la situazione contro un giocatore che invece fa del trash-talking uno dei suoi punti di forza? "Per quanto mi riguarda - risponde Peters – affrontare uno speech-player non intacca minimamente il mio gioco. Si, ovviamente può risultare fastidioso e la tentazione di perdere le staffe è sempre dietro l'angolo, ma dopo tanta esperienza nei live devo dire che non fa più alcuna differenza il fatto che uno stia completamente in silenzio o parli oltre misura."
 
Self-control, immagine solida al tavolo e costanza nei risultati: ecco gli ingredienti del campione che si è ritagliato una fetta importante nell'elite del poker mondiale. Complimenti David!
 

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