Adrian Mateos: “Non applico la GTO ma la studio. I tedeschi? Vincono perché sono tanti e perché possono permettersi tornei da 50.000 e 100.000 dollari...”

Il suo ultimo anno di poker è stato da sogno per Adrian Mateos, con pochi dubbi il più forte spagnolo di oggi.

 

Il ragazzo, davvero giovane (classe 1994), ha vinto infatti nel 2017 poco meno di sei milioni di dollari nei tornei dal vivo, cifre da sana invidia.

 

Intervistato recentemente da Poker Central, ha affrontato temi interessanti, quali la GTO e la supremazia, da lui smentita, dei professionisti tedeschi.

 

“Non mi piace la GTO (game theory optimal, n.d.r.) - ha sentenziato Adrian – ma è importante comprenderne il funzionamento perché ti fa ragionare in modo più efficiente e ti fa capire come giocano gli altri regular...”.

 

Ha ammesso che la sta studiando, ma non la applica come fa, ad esempio, Nitsche.

 

“Cerco di giocare una via di mezzo tra strategia exploitativa e GTO. So come si ragiona secondo GTO, ho lavorato anch'io su PioSolver. E' fondamentale capire come ragionano gli avversari, credo però che nessuno giochi come una macchina, quindi chiunque può essere exploitato. Non sono né come Nitsche né come Kenney, che se ne frega totalmente”.

 

Lo spagnolo si è addentrato poi in uno degli argomenti più in voga del momento: il dominio del team tedesco.

 

“Loro sono molto forti perché sono tutti molto professionali e giocano spesso online. Tanti sono giovani, viaggiano e lavorano tutti insieme. La differenza tra i tedeschi e gli altri regular, comunque, non è grande come si pensa”.

 

Una delle principali differenze risiede nella profondità del bankroll.

 

“Credo di essere, con Sergio Aido, al loro livello. Loro vincono perché sono un gruppo di 8/10 giocatori, fanno tutti i tornei e i rebuy fino al limite del consentito. I tedeschi hanno il vantaggio di potersi permettere gli eventi da 50.000 e 100.000 dollari, mentre gli altri gruppi si fermano a quelli da 25.000$. Giocano a limiti più alti, ma ciò non significa che siano i più forti. Ci sono tanti professionisti spagnoli fortissimi, ma non hanno il bankroll per giocare i tornei da 100.000 dollari...”.

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