Fare il pokerista per professione, di quelli che giocano live qualsiasi circuito massando ogni anno una quantità di tornei
facilmente raggiungibile in un mese di grinding nel tentativo disperato di abbattere, anche se di poco, la varianza, non è così semplice come si può pensare.
Talvolta l'ostentazione dello sfarzo tipica dei pokeristi, non necessariamente di successo, fa erroneamente pensare che fare il globetrotter giocando migliaia e migliaia di dollari nelle sale di tutto il mondo sia una passeggiata. Una vita sempre in vacanza, o qualcosa di simile.
Per trasformarlo in un'attività altamente redditizia bisogna tenere in conto tutti gli aspetti che andrebbero considerati con una qualsiasi azienda. Non ultima la voce "uscite", che ovviamente non riguarda soltanto i buy-in spesi per i tornei ma i costi totali della trasferta.
Ari Engel ha vissuto un'estate caldissima grazie all'exploit alle WSOP che gli è valso la conquista del braccialetto nel NLH da 2.500$ di buy-in e, in una recente intervista, ha raccontato di come riesce ad ammortizzare le spese di viaggio permettendosi di stare in giro per il mondo almeno 300 giorni all'anno:
"Tanti giocatori non prestano attenzione alle spese di viaggio, quasi nemmeno le considerano nel computo globale, come se non esistessero. Eppure incidono, spesso più del dovuto dato che i giocatori tendono sempre a prenotare tutto all'ultimo momento senza mai pianificare nulla."
E' proprio questo invece il suo cavallo di battaglia: l'organizzazione. Ari Engel prenota con larghissimo anticipo i suoi spostamenti, è attento alle promozioni e accumula punti viaggiando con le migliori compagnie che di tanto in tanto lo premiano con qualche viaggio gratis, come accaduto a Barcellona:
"Ho fatto sia andata che ritorno gratuitamente grazie ai punti ottenuti con le miglia e posso dirvi che soltanto così ho risparmiato un sacco di soldi. In molti mi chiedono se viaggio con compagnie low cost per risparmiare, ma io non rinuncio alle comodità, semplicemente prenoto con mesi e mesi di anticipo e riesco sempre a ottenere degli ottimi prezzi, sia per quanto concerne i voli che per gli alberghi."
Insomma, un'organizzazione "tedesca" per il giovane pro canadese, che ha capito quanto per avere successo nel poker sia importante curare qualsiasi dettaglio e saper gestire al meglio la propria "impresa".