LEGGERE UNA MANO NEL PREFLOP

Uno dei punti di forza del buon giocatore di poker è la capacità di capire quale mano hanno i propri avversari. Può sembrare difficile nel preflop quando le informazioni ottenute sono ancora poche, ma con la dovuta attenzione si possono già fare le prime stime. Ecco come.

Questione di range, non di mani
Nel poker, specie nel preflop, è più corretto parlare di range piuttosto che di mani. Un range corrisponde a tutto il ventaglio di mani che un certo giocatore può avere in un dato momento, a seconda delle azioni che ha compiuto.


Così ad esempio nel momento in cui ad un giocatore vengono consegnate le proprie carte il suo range corrisponde al 100% delle possibili mani. Se dovesse rilanciare se ne possono escludere alcune e restringere così quel 100% iniziale a seconda di diversi fattori che ora andremo a vedere.

La posizione di apertura
Il punto di partenza per leggere la mano di un proprio avversario parte da qui. Da che posizione ha deciso di aprire?
In genere dalle prime posizioni i giocatori tendono a giocare più tight e con mani piuttosto prevedibili, come coppie, assi forti e broadways dello stesso seme e non.
Quando un giocatore apre da bottone tende invece a farlo con un range molto largo e pertanto meno decifrabile, ma mediamente costituito da mani deboli.

Coldcall o 3bet?
Anche il modo in cui un giocatore reagisce ad un’apertura altrui può dirci molto sulla sua mano. In genere i giocatori tendono a fare call con mani speculative come suited connectors o coppie medie e basse, mentre con quelle più forti di solito effettuano una 3bet.
Questo è utile soprattutto per escludere alcuni tipi di mani dal range di un avversario: se un giocatore si limita al call nel preflop è ragionevole pensare che non avrà nel suo range mani eccezionali.

Occhio alle tendenze dei propri avversari
Non tutti i giocatori giocano allo stesso modo e sebbene le considerazioni precedenti siano di solito veritiere, bisogna sempre prestare attenzione alle eccezioni.Alcuni giocatori tendono ad esempio a fare slowplay nel preflop con le proprie mani premium, oppure altri preferiscono effettuare una 3bet quando hanno dei suited connectors, che a questo punto non fanno più parte del loro range di call.

L’importante è prendere sempre nota delle particolarità che si trovano nel gioco degli avversari in modo da poter fare letture più affidabili

in futuro.

Leggere un giocatore occasionale
Spesso si crede che un giocatore occasionale sia impossibile da leggere nel preflop. In questa affermazione c’è sì del vero, in quanto tendono a giocare range più larghi, ma non è raro che si lascino sfuggire indizi molto utili sulla forza della propria mano.
Ad esempio è difficile dire con che tipo di mani un giocatore alle prime armi faccia limp, ma in genere le mani più forti possono essere escluse.

Inoltre, anche se alcuni di questi giocatori fanno limp con mani premium, tendono quasi sempre a smascherarsi subito effettuando improbabili limp-raise.

Molti giocatori inesperti presentano il leak di utilizzare size di apertura differenti in base alla forza della propria mano. Non è raro vedere un giocatore aprire sempre con la stessa size per poi sparare molto più grosso quando ha una monster hand.
Infine, la maggior parte dei giocatori occasionali tende ad effettuare poche 3bet e 4bet, che in genere corrispondono quasi sempre a mani premium. Fatta eccezione per i maniacs...ovviamente.

Tra le capacità utili da apprendere al tavolo da poker, la lettura dei range dei propri avversari è una delle più importanti. Iniziare a capire come funzionano i range nel preflop e in che modo si modificano è il primo passo per compiere letture accurate durante tutta la mano.

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