Tra le cose che ha dato una svolta alla carriera di Fedor Holz c'è un libro, che il pro tedesco ha letto qualche anno fa, quando era ancora il signor Nessuno.
Il titolo è 'Think and Grow Rich' e incredibilmente è stato scritto nel lontano 1937 da Napoleon Hill, testo che è diventato uno dei più importanti per quanto concerne la crescita personale.
L'autore ha vissuto a fianco di Andrew Carnegie, imprenditore e filantropo di origine scozzese (si dice si siano ispirati a lui per il personaggio Paperon dei Paperoni), ed è così riuscito a catalogare le caratteristiche che rendono gli uomini più ricchi del mondo persone di grande successo.
Le lezioni che Holz ha applicato nella sua attività sono sostanzialmente tre, ovvero porsi obiettivi ben definiti, avere desiderio e l'importanza di circondarsi di persone giuste.
Vediamoli con ordine, spiegati appunto dal buon Fedor sul suo canale Youtube.
“Negli ultimi due anni ho fatto esattamente questo: programmare cosa avrei fatto nei sei mesi successivi, definire quanto avrei vinto. Dopo il primo anno di poker avevo 10.000€ e mi fissai l'obiettivo specifico di avere 100.000€ entro tre mesi. Questo goal mi spinse a grindare come un matto e a concentrarmi con tutto me stesso...”.
Gioca un ruolo fondamentale anche il desiderio, ovvero la voglia che si ha nel raggiungere gli obiettivi.
“Volevo essere il giocatore più forte al mondo. Mi chiesi: come posso farcela? Sapevo che online era necessaria una preparazione di altissimo livello, così suddivisi il mio tempo in 30% di studio e 70% di gioco. Mi obbligai a non saltare mai una giornata di grinding. Poi volevo diventare il migliore nel live, così decisi di viaggiare in tutto il mondo per fare tornei. Ne ho fatti 400 negli ultimi due/tre anni, era il mio obiettivo e inseguirlo mi rendeva felice”.
L'ultima lezione, ma non certo la meno importante è il network, ovvero l'importanza di avere intorno le persone giuste. E' quello che ha fatto Holz con i suoi amici e colleghi tedeschi.
“Ci siamo connessi e abbiamo lavorato per diventare più forti tutti insieme. Torniamo sempre alla base per raggiungere il massimo risultato atteso. Cinque anni fa il gruppo era lo stesso, giocavamo agli small stakes. Oggi giochiamo i tornei più costosi del mondo”.