Qualche anno fa desideravano tutti trovarselo al tavolo, perché nonostante giocasse i super high roller era uno dei player peggiori, più scarsi tecnicamente.
Le cose sono cambiate dal 2012, quando nel torneo da 100.000 dollari di buy-in si arrese solamente a Viktor Blom, incassando comunque 846.700$.
Stiamo parlando del businessman newyorkese Dan Shak, che ha poi raggiunto il final table di quello stesso torneo anche nel 2013 e nel 2014, sintomo di un miglioramento tangibile.
Ci ha riprovato quest'anno, ma l'avventura non è andata per il meglio.
“Oggi i giocatori non sono minimamente paragonabili a quelli di qualche anno fa – ha dichiarato alle Bahamas – sono almeno tre volte più forti!”.
Nonostante la consapevolezza di non essere alla pari di questi giovani talenti, Shak non ha intenzione di mollare il poker.
“Mi piace la sfida, quindi gioco. Mi rendo comunque conto che non è una scelta intelligente giocare questo torneo. I regular di oggi infatti sono molto più forti rispetto a quelli di tre/quattro anni fa. Molti giocatori come me hanno scelto di non prendere parte a questi tornei...”.
Indipendentemente dal risultato, per Dan fare il super high roller da 100.000$ rimane un'esperienza formativa senza pari.
“Se passi al tavolo abbastanza tempo con questi giocatori, impari tantissimo. Io sono disposto a studiare, oggi impiego molto del mio tempo a farlo. Sfidare questi campioni, dunque, è una forma di studio, anche se non vinco mi sto formando”.
Shak è un manager con pochi problemi di soldi, eppure gioca meno rispetto a qualche anno fa. Il motivo? E' presto detto.
“Ci sono troppi high roller in giro per il mondo, lo spending è diventato troppo alto! Quindi ne seleziono pochi e li gioco al massimo, questo delle Bahamas è da sempre uno dei miei preferiti...”.