I DIVERSI VOLTI DEL PREFLOP

Quante volte capita di giocare il flop in modo troppo automatico? In realtà, si tratta di una strada complessa con tanti fattori da considerare.

Ecco una guida generica su come affrontarlo in modo corretto.

I giocatori più inesperti tendono a considerare un solo fattore nel preflop: la propria mano.

C’è molto di più di questo! Nello specifico ogni volta che si riceve la propria starting hand, bisogna sempre considerare questi aspetti:

  • La propria mano
  • La propria posizione
  • La posizione del proprio avversario (se qualcuno ha fatto azione prima)
  • Le tendenze dei propri avversari
Vediamoli uno ad uno.

La propria mano

Il consiglio è sempre quello di partire con l’idea di usare una strategia tight, evitando di giocare tutte quelle mani con scarsa giocabilità in grado di causare solo grossi guai.

La propria posizione
Un errore che commettono i giocatori occasionali è quello di giocare le stesse mani da ogni posizione, quando in realtà si dovrebbe modificare il proprio range a seconda della propria posizione.
Da una posizione come l’UTG (Under The Gun) è bene cercare di giocare chiusi il più possibile, in quanto tutti devono ancora parlare. Inoltre aumenteranno le probabilità di giocare fuori posizione dopo il flop: uno svantaggio enorme.
Al contrario, dal bottone è di solito consentito giocare più mani, poichè solo due giocatori devono ancora parlare, ma soprattutto si avrà il vantaggio della posizione dopo il flop.

La posizione del proprio avversario
Se non sei il primo ad entrare nel piatto è bene considerare anche la posizione dalla quale il tuo avversario ha deciso di giocare.
I giocatori più capaci sono consapevoli del potere che ha la posizione, pertanto cercheranno anche loro di giocare più tight dalle prime posizioni e più loose dalle late positions.

Ne consegue che una mano potrebbe essere troppo debole per rispondere a un giocatore che apre da UTG, ma potrebbe essere abbastanza buona contro lo stesso giocatore che apre da bottone.
I vostri avversari conoscono il potere della posizione proprio come voi, cercate di sfruttare questa informazione a vostro vantaggio.

Le tendenze dei propri avversari
Contro giocatori che tendono a fare pochi fold, è bene giocare quelle mani che riescono a fare buone top pairs dopo il flop, come gli assi forti e le broadways. Portare avanti un bluff contro un giocatore che non fa fold è un errore molto costoso, è meglio considerarlo sin dal preflop.

Contro giocatori più timidi è possibile allargare il proprio range, inserendo anche tutte quelle mani che traggono profitto dal fold dei propri avversari. Ne sono un classico esempio i suited connectors.
Quando si apre una mano, uno sguardo particolare andrebbe dato ai giocatori alla propria sinistra. In presenza di giocatori aggressivi è bene chiudere i propri range, mentre contro avversari passivi è possibile giocare più mani.

Non esiste un modo semplice di gestire il preflop, esistono diversi fattori da considerare nella ricerca della scelta più profittevole. Impegnarsi a fondo nella comprensione di queste dinamiche è il primo passo per costruire al meglio la mano nel postflop.

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