
Uno short-stacker è un giocatore che preferisce giocare con il minimo numero di big blinds consentito in un tavolo cash game. Alcuni di questi sono giocatori occasionali, altri regulars che preferiscono questo particolare modo di giocare. Come si possono affrontare?
Regular oppure occasionale?
Il primo passo per sviluppare una strategia ottimale contro uno short-stacker è capire di che tipo di giocatore si tratta. Non tutti i giocatori di questo tipo sono uguali. Capita piuttosto che differiscano in larga misura l’uno dall’altro.
Lo short-stacker più comune è il giocatore occasionale. In genere, ci sono due motivi per i quali un giocatore di questo tipo sceglie un buy-in basso: non se la sente di rischiare 100 bui oppure vuole sedersi ad un tavolo fuori dalle sue possibilità.
Lo stack non ha particolare influenza sulle sue decisioni e spesso non ha ben chiaro il concetto di “committed”. Short-stacker del genere tendono a fare limp e a chiamare grossi controrilanci con le mani più improbabili.
Esistono però giocatori capaci che decidono volutamente di giocare short-stack. Questo tipo di giocatore utilizza una strategia mirata a sfruttare i vantaggi di uno stack limitato e non commette grandi errori. E' molto aggressivo nel preflop e lascia poco margine di manovra.
Come e cosa aprire
Quando si ha alla propria sinistra uno short-stacker è bene modificare la propria strategia sin dal preflop. In che moso? Dipende dal tipo di avversario.
Quando lo short-stacker è un regular, tenderà ad utilizzare una strategia di 3bet o fold. Il modo migliore di contrastarlo è quindi quello di diminuire la propria size di apertura, limitandosi ad esempio ad aprire x2 con tutto il proprio range.
Se invece si ha a che fare con un giocatore occasionale non è necessario modificare la propria size di apertura, bensì il range di mani che con cui aprire. Questi avversari faranno molti call nonostante il loro stack esiguo, pertanto mani dalle forti impied odds come i suited connectors e le coppie basse perdono di valore.
3bet e 4bet contro uno short-stacker
Non è una sorpresa che anche nei controrilanci il proprio avversario sarà il fattore più importante da considerare.
Se si ha a che fare con un regular è probabile che il call alla 3bet non faccia parte della sua strategia. L’ideale contro questi giocatori è effettuare le 3bet con un range completamente polarizzato: mani abbastanza forti da giocarsi il loro all-in oppure bluff che non si hanno problemi a foldare.
I giocatori occasionali tendono a fare call anche con stack ridottissimi. Contro di loro l’ideale è evitare del tutto le 3bet in bluff e concentrarsi su quelle mani in grado di realizzare buone top pairs.
E se il 3bettor è l'avversario...
Quando è lo short-stacker ad effettuare un controrilancio è ancora una volta il caso di fare una distinzione.
I giocatori occasionali effettuano poche 3bet in generale, ma ancora meno del solito quando hanno uno stack limitato. Contro di loro la scelta migliore è quella di rispondere in modo molto tight.
I regulars dello short-stack sono capaci di effettuare molte 3bet in bluff ed è quindi opportuno lavorare su una controstrategia. Questa è del tutto simile a quella usata per contrastare le 4bet eccessive di un giocatore con 100 bui: metterli ai resti con le proprie mani migliori e aggiungere qualche bluff se stanno esagerando. I bluff migliori per questo utilizzo sono gli assi bassi suited.
I giocatori con uno stack basso possono risultare molto fastidiosi, ma una volta capito il loro stile di gioco è piuttosto semplice elaborare una controstrategia. L’importante è non fare di tutta l’erba un fascio e cercare di capire contro chi si ha a che fare.