COME AFFRONTARE I RILANCI DA POSIZIONI INIZIALI

Un errore comune è quello di non adattare il proprio gioco a seconda della posizione di chi ha aperto. In genere, chi apre da posizioni iniziali (EP, early positions) ha un range particolare e si dovrebbero fare diversi adattamenti. Vediamone qualcuno.

 

Il range di EP

Prima di vedere come affrontarlo è bene capire da cosa è composto il range tipico di un giocatore che apre dalle prime posizioni.



Da Early Position la tendenza generale è quella di giocare piuttosto tight. Il range di apertura risulta quindi molto forte, comprendendo di solito le coppie (a volte nemmeno tutte), AJ+, KQs e di solito nient’altro.

Quando si affronta un range così chiuso è essenziale fare i dovuti adattamenti.

Chiamare un’apertura

Contro un range così forte è necessario modificare il proprio range di coldcall.

Le broadways rischiano di essere dominate troppo spesso, così come gli assi deboli. Queste mani funzionano meglio come eventuali 3bet in bluff piuttosto che come call, altrimenti è sempre meglio foldarle.

Al contrario le coppiette possono essere un call profittevole: si tratta di mani semplici da giocare e quando centrano il board lo fanno in modo solido.

I suited connectors hanno il vantaggio di giocare bene su tutti quei board bassi che il proprio avversario tenderà a mancare con il suo range forte, pertanto anche questi possono offrire un buon call preflop.

Effettuare un controrilancio

I controrilanci contro EP sono una questione piuttosto delicata.

Chi apre avrà in genere una mano forte, pertanto è facile intuire che non si dovrebbero effettuare tante 3bet in questa situazione.

Mani come AJ, AQ e JJ rischiano di ricevere azione da un range troppo forte se vengono usate per un controrilancio, quindi è meglio utilizzarle per i propri call.

Dato un range così risicato di 3bet, alcuni giocatori preferiscono persino non averlo affatto: fanno call con tutte le mani che desiderano giocare, premium comprese.

Il fattore principale da tenere in considerazione quando si decide di utilizzare una certa strategia di 3bet dovrebbe essere comunque la tipologia di avversario. Se ad aprire è un giocatore timido e propenso al fold, le 3bet in bluff possono risultare molto profittevoli. Come detto in precedenza le mani migliori a questo scopo sono le broadways e gli assi deboli.
Al contrario contro giocatori più loose, a cui piace poco fare fold, è possibile controrilanciare anche con mani come AJ e AQ (con le quali è meglio fare call negli altri casi) sperando di venire chiamati da mani dominate.

Il postflop

Tutte le decisioni del postflop dovrebbero essere influenzate dal tipo di range contro cui si pensa di avere a che fare.

Un range forte come quello descritto in precedenza, tende a centrare molto bene i flop alti mentre si trova in difficoltà a gestire quelli bassi e connessi. Ciò è dovuto alla predominante presenza di carte alte nelle tipiche mani di apertura da EP.

Ne consegue che quando ci si trova in difesa il board ha molta importanza e alle volte può persino essere sfruttato a proprio vantaggio.

Il floating su un board molto connesso (chiamare con scarso valore per fare un bluff successivamente) è una mossa molto profittevole contro il tipico range di EP, pertanto dovrebbe fare parte del proprio arsenale. I board con carte alte dovrebbero invece essere lasciati all’aggressore la maggior parte delle volte.

Molti giocatori riscontrano problemi quando gestiscono un giocatore che apre dalle prime posizioni, ma in realtà è sufficiente comprendere come funziona quel tipo di range e prendere i dovuti accorgimenti per non commettere grossi errori. Scegliere in modo intelligente le proprie mani preflop e poi sfruttare i board giusti nel postflop è il modo migliore di affrontare queste situazioni.

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