QUANDO SI MANCA IL FLOP CON AK

Non è facile gestire AK quando si manca il flop. Meglio la cbet o il check? Una volta fatto check come si procede? Ancora una volta la risposta migliore è “dipende”. Vediamo le varie opzioni una per una.


Cbet

Se si vuole fare una cbet è importante ricordarsi i motivi validi per effettuare una puntata nel poker. Cosa si vuole ottenere puntando?

Si supponga di essere su un board dry e che il proprio avversario sia una calling station o un giocatore che effettua molti floating. AK potrebbe persino essere una value bet contro un avversario del genere, siccome il proprio avversario starà sicuramente facendo call con diverse mani peggiori. In questo caso sarà poi necessario rivalutare il proprio piano al turn.


Cosa succede invece se il proprio avversario non è una calling station ma un giocatore passivo e arrendevole? Non si può certamente puntare per valore, in quanto il proprio avversario farà fold con la maggior parte delle proprie mani bucate. Tuttavia si può puntare per protection e per raccogliere la dead money nel piatto.

Se per esempio si ha As Kd e il flop recita 2h 5d Js, un fold da parte di un avversario con 8d 9d è comunque un discreto risultato. Un giocatore passivo non aggiungerà comunque soldi al piatto dopo un check, pertanto è meglio farlo foldare subito piuttosto che lasciargli realizzare la propria equity.

Esistono situazioni in cui la cbet è invece una pessima opzione. Questo capita soprattutto quando il proprio avversario è aggressivo e combattivo. In questo caso il rischio di un rilancio in bluff è reale, ma con una mano come AK sarà ad ogni modo difficile procedere nella mano.

Anche i board connessi non sono i migliori per una cbet: qui il proprio avversario farà pochi fold ed è difficile che una mano come AK migliori in modo considerevole.

Se non si può per puntare per valore o protection, non resta che fare check.

Check/Call
Questa è una buona idea quando si pensa sia il modo migliore di prendere valore dall’aria del proprio avversario.

Di solito questa situazione si presenta contro avversari aggressivi, che puntano spesso a fronte di una mancata cbet. Dal momento che AK è la mano migliore se il proprio avversario non ha almeno una coppia, il check per chiamare è un modo di estrarre valore da diverse mani che avrebbero fatto fold ad una cbet.

Contro giocatori di questo tipo anche le implied odds sono elevate: assi o kappa che cadono al turn sarebbero comunque carte che un giocatore aggressivo tenderà a puntare spesso in bluff.

Il check/call è assolutamente da evitare contro avversari passivi o su board troppo connessi. Nel primo caso il range di bet dell’avversario sarà mediamente forte e conterrà poca aria, mentre nel secondo caso vi saranno troppe e pessime runout per poter continuare solo con A-alto.

Check/Raise
Non si tratta di una linea molto comune in queste situazioni, ma è sempre un’opzione da considerare.

Il check/raise può essere utilizzato quando si pensa che il proprio avversario sia molto sbilanciato sulla sua bet vs missed cbet, specie se il proprio AK ha anche qualche backdoor.

Può essere un’alternativa interessante su alcuni board abbastanza connessi su cui il check/call non è un’opzione molto allettante.

Check/Fold
A volte rinunciare alla mano è semplicemente la soluzione migliore. Su board medi e connessi non c’è molto che si possa fare per portare la propria mano allo showdown o fare foldare il proprio avversario.

Non ci si deve sentire frustrati nel fare check/fold con AK: una mano forte nel preflop potrebbe perdere molto del suo valore con il flop sbagliato.

AK è vista come una mano problematica quando si manca il flop, ma è sufficiente valutare tutte le opzioni possibili per trovare quella migliore. Se nessuna opzione sembra appetibile, rinunciare alla mano e fare check/fold è la scelta più saggia.

Seguici