
Le prime volte in cui si affronta il poker in modo serio è facile commettere alcuni errori relativi al proprio approccio al tavolo. Ecco una breve lista dei più comuni.
Giocare troppi tavoli
Quando si gioca con l’obiettivo principale di fare profitto, è facile cadere nella tentazione di giocare troppi tavoli.
Tutto sommato, più tavoli si giocano più mani si riusciranno a fare nello stesso arco di tempo e di conseguenza più aumenta il proprio guadagno orario.
In realtà, non è sempre così.
Innanzitutto è importante considerare che ad ogni tavolo extra corrisponde un calo nel proprio win rate in bb/100. La propria concentrazione cala inevitabilmente e si finisce con il commettere sempre più spesso piccoli errori.
Esiste una soglia oltre la quale aggiungere un ulteriore tavolo significa peggiorare il proprio win rate orario ed è compito del buon giocatore di poker capire quando ciò accade.
Esiste anche un motivo più incentrato sul lungo periodo per non esagerare con il multi-tabling: velocizzare il proprio processo di apprendimento.
L’esperienza ha un grosso compito nel migliorarsi come giocatori di poker, ma questa è utile solo quando si ragiona fino a fondo sul maggior numero di mani possibile. Se si utilizzano tutti i propri sforzi solo per seguire l’azione su troppi tavoli, i benefici della pratica al tavolo come metodo di apprendimento sono molto limitati.
Specie all’inizio della propria carriera come giocatori è importante concentrarsi più sulla qualità del proprio gioco che sul volume o sul profitto.
Agire troppo in fretta
Questo errore è spesso collegato al precedente, ma non necessariamente.
Quando iniziano a prendere confidenza con le proprie decisioni, molti giocatori cominciano ad agire in modo troppo robotico, senza mai fermarsi un attimo per valutare la situazione.
Non è ponderare ogni ovvia decisione, ma almeno nei piatti più importanti è sempre importante prendersi qualche momento per valutare la mano sotto diversi aspetti.
In questo modo si eliminano molti errori banali dal proprio gioco e nel complesso ne giova il proprio profitto sul lungo periodo.
Usare le hand charts in modo scorretto
Una “hand chart” altro non è che una tabella guida per le proprie decisioni preflop. Le più comuni riguardano i range di apertura, ma ne esistono alcune riguardo ai controrilanci e alla difesa contro gli stessi.
Il solo fatto di prendere spunto da una tabella non è un problema, ma anzi un buon modo per farsi un’idea di come comportarsi nel preflop. Il problema sorge quando queste hand charts vengono seguite alla lettera in ogni situazione.
Il poker è un gioco molto dinamico ed è difficile che una decisione standard sia anche la migliore in una specifica situazione. Lo stesso vale per i range del preflop, che dovrebbero sempre essere adattati alle particolari dinamiche del tavolo e ai propri avversari.
La propria logica deve sempre avere l’ultima parola su ogni decisione.
Giocare sotto l’effetto del tilt
Il tilt è un problema che viene spesso sottovalutato dai regulars alle prime armi.
Questo accade perchè il prorio cervello funziona in un modo tale per cui è piuttosto difficile essere oggettivi riguardo alla propria lucidità in presenza di forti emozioni e quindi i problemi del mindset passano spesso inosservati o sottovalutati.
In realtà il tilt è una delle ragioni principali di insuccesso al tavolo quando si parla di regulars e in quanto tale l’argomento andrebbe trattato con la massima serietà e disciplina.
Se per un motivo o per l’altro ci si sente agitati al tavolo è importante dare per scontato che questo avrà un impatto negativo sul proprio gioco, anche se così non dovesse sembrare. In situazioni del genere, fermarsi è sempre la decisione migliore.
Se ci si sente migliorati dal punto di vista tecnico ma i risultati tardano ad arrivare, è assai probabile che il proprio problema sia legato ad un aspetto secondario del gioco. Il poker è infatti un gioco che va affrontato a 360° quando lo si vuole fare in modo profittevole sul lungo periodo.