
Uno dei problemi più diffusi tra i regulars dei microlimiti riguarda l’overthinking. Eccone un esempio in questa mano di NL10.
Esempio
Cash Game 6-max, NL10
UTG – OPPO 1 – (11€)
MP – OPPO 2 – (9€)
CO – Villain – (8.70€)
BTN – OPPO 3 – (12€)
SB – Hero – (10€)
BB – OPPO 4 – (9.90€)
Hero ha As2s, Villain è un giocatore occasionale.
**Preflop**
UTG folds, MP folds, Villain calls 0.10€, BTN folds, Hero raises 0.40€, BB folds, Villain calls 0.30€ (POT: 0.90€)
**Flop**
Ah9c3c
Hero checks, Villain checks. (POT: 0.90€)
**Turn**
4d
Hero bets 0.70€, Villain calls 0.70€. (POT: 2.30€)
**River**
3s
Hero bets 1.10€, Villain raises 5€, Hero calls 3.90€. (POT: 12.30€)
**Showdown**
Villain shows Qh3h and wins the pot.
Il thinking process di Hero
Dopo il limp del giocatore occasionale sul CO, Hero decide di isolarsi dallo SB con A2 suited, aspettandosi call da un range molto vasto di mani.
Sul flop centra la sua top pair, ma con un kicker debole come il 2 decide di fare pot control e pianificare un check/call, mostrando debolezza e lasciando così a Villain la chance di effettuare un bluff con la sua aria.
Dopo il check di Villain è giunto il momento di prendere valore, così Hero decide di puntare una size abbastanza corposa su questo turn. Un avversario di questo tipo non si farà alcuno scrupolo a continuare con qualsiasi tipo di progetto, persino un gutshot.
Il river è una carta tutto sommato bianca, così Hero decide di puntare ancora una volta per valore. Questa volta utilizza una size più piccola dei suoi standard, sperando di ottenere call da qualche coppia media.
Villain decide però di controrilanciare ed Hero deve quindi compiere una scelta. La linea che ha utilizzato non sembra molto forte e Villain potrebbe interpretare la bet piccola al river come segno di debolezza. Hero si sarebbe aspettato una puntata al flop dalle mani più forti di Villain e siccome quest’ultimo potrebbe bluffare un progetto bucato o trasformare in bluff una coppia debole, il call sembra una scelta ragionevole.
L’errore commesso
Questa mano è un chiaro esempio di overthinking e lo si può notare in diversi momenti.
Prima di addentrarsi nei dettagli è importante chiedersi a che livello di pensiero ragiona probabilmente Villain. Si tratta di un giocatore occasionale ed è lecito aspettarsi decisioni molto basilari da parte sua.
Ci sono buone possibilità che Villain non ragioni affatto sul range di Hero ma che basi le proprie decisioni soltanto sulle sue carte e sul board.
Già sul flop Hero dà per certo che Villain interpreti un check come segno di debolezza e per questo attacchi, quando in realtà non è affatto scontato. Questo non significa che il check sia una brutta decisione, ma andrebbe fatto per altri motivi. Un esempio potrebbe essere quello di lasciare a Villain la chance di centrare qualcosa su un board piuttosto dry.
I ragionamenti di Hero al turn sono senza dubbio corretti, ma è al river che cominciano i problemi.
Hero si concentra molto sul suo range percepito e il fatto che possa apparire debole lo spinge a fare un brutto call. Si tratta di un grave errore contro un avversario che con tutta probabilità non vi sta neanche prestando attenzione.
Inoltre Hero dà per scontato che Villain avrebbe puntato al flop una mano forte e che sia in grado di trasformare in bluff una mano media, quando si tratta di due affermazioni azzardate nei confronti di un giocatore occasionale.
Ciò che in realtà avrebbe dovuto tenere in mente è che Villain è un giocatore inesperto, il quale potrebbe di sicuro avere una mano piuttosto inaspettata ma che avrà la tendenza a giocare molto passivo sul river. Questi tipi di avversari sono molto lineari sui piatti grossi e spesso quando vogliono ingrossare un piatto hanno una buona ragione per farlo.
Hero si sarebbe dovuto focalizzare sul suo avversario piuttosto che su sè stesso e questo l’ha portato a commettere un errore molto costoso.
Questa mano dimostra come sovrastimare il proprio avversario possa rivelarsi molto costoso. Avere la capacità di fare ragionamenti profondi al tavolo è senza dubbio un pregio, ma è importante non cadere nella trappola dell’overthinking contro i giocatori più deboli.