
Il Texas Hold’em concede massima libertà in termini di bet size. L’underbet è una delle meno usate, quando in realtà si rivela eccellente in diverse situazioni. Vediamone alcune.
Cosa è un’underbet
Con underbet si intende una puntata insolitamente piccola, in genere inferiore a metà piatto. Questa ammonta di solito a 1/3 pot, ma non è raro vederne di più piccole.
È una linea ancora poco diffusa tra i regulars, ma negli ultimi tempi sta diventando parte integrante di molte strategie. Questo particolare tipo di puntata può essere utilizzato per diversi scopi, di solito per sfruttare qualche tendenza del proprio avversario.
Un particolare tipo di underbet è la minbet: si tratta di una puntata pari ad un buio soltanto.
Pot Control
L’underbet è molto efficace quando si vuole tenere sotto controllo l’entità del piatto.
Si supponga ad esempio di essere fuori posizione contro una calling station e di avere soltanto un progetto. In questo caso la fold equity risulta molto bassa a prescindere dalla propria size di puntata, ma un check lascerebbe al proprio avversario la possibilità di decidere la dimensione del piatto.
In un caso come questo una puntata piccola può rivelarsi molto efficace: è difficile che un giocatore passivo faccia un contro-rilancio e si tiene così il pot sotto controllo.
L’underbet per pot control può essere fatta anche in posizione ed in questo caso i benefici si raccolgono sulla strada successiva. Molti giocatori tendono infatti a checkare quasi sempre sul giocatore che ha l’iniziativa, pertanto una puntata (anche piccola) su una certa street consente spesso di fare un check back in seguito e godersi così un river (o uno showdown) gratis.
Questa linea può essere presa anche con mani di valore medio, ma è essenziale avere a che fare con un giocatore passivo. In caso contrario ci si esporrebbe a molti contro-rilanci, ottenendo di fatto l’effetto contrario a quello desiderato.
Trapping
Alcuni giocatori aggressivi non possono proprio farne a meno: attaccano al primo segno di debolezza. Questi sono gli avversari ideali per l’underbet in trapping e punirli dovrebbe essere una priorità.
In questo caso una puntata piccola non viene utilizzata per limitare la size del piatto ma al contrario per farlo crescere più velocemente. In un piatto single raised con stack di 100 bui è infatti impossibile finire ai resti se non avviene almeno un contro-rilancio e l’underbet viene qui utilizzata proprio per invogliarlo.
L’importante è restare al gioco: dopo avere subito un contro-rilancio con la propria mano premium, aggredire ulteriormente sarebbe un errore. A questo punto la propria linea risulterebbe infatti troppo ovvia e un giocatore attento potrebbe salvarsi. L’ideale è limitarsi al call, mostrando ancora debolezza e lasciando così al proprio avversario la possibilità di sbagliare ancora.
Si tratta ovviamente di una linea efficace soltanto contro i giocatori più aggressivi. Puntare piccolo con una mano premium nella speranza che un giocatore passivo effettui un contro-rilancio è soltanto il modo migliore per perdere valore.
L’underbet si rivela quindi come una giocata alternativa, molto versatile ed in grado di sfruttare diversi leaks nel field di gioco. Chiedersi quale sia il proprio obbiettivo finale è di vitale importanza: solo così si possono evitare errori grossolani.