
Uno degli errori più tipici che un giocatore occasionale commette è quello di rilanciare per ottenere informazioni o “sapere com’è messo nella mano”. Vediamo perché questa non è mai una grande idea.
Perché è meglio evitarlo?
Non c’è modo migliore di capirlo che con un esempio.
Non c’è modo migliore di capirlo che con un esempio.
Cash Game NL100
OPPO 1: MP (85€)
Villain: CO (115€)
Hero: BTN (145€)
OPPO 2: SB (104€)
OPPO 3: BB (111€)
Villain: CO (115€)
Hero: BTN (145€)
OPPO 2: SB (104€)
OPPO 3: BB (111€)
Hero ha KsQs.
**Preflop**
MP folds, Villain raises 3€, Hero calls 3€, SB fold, BB fold (POT: 7,5€)
**Preflop**
MP folds, Villain raises 3€, Hero calls 3€, SB fold, BB fold (POT: 7,5€)
**Flop**
QdTd9h
QdTd9h
Villain bets 5€, Hero raises 15€, Villain calls 10€ (POT: 37,5€)
**Turn**
3h
Villain checks, Hero checks.
Molti giocatori alle prime armi commettono questo tipo di errore, rilanciando questo flop per il motivo sbagliato. Hanno chiamato nel preflop con una mano buona, hanno floppato top pair su un board ricco di progetti e hanno rilanciato per capire come erano messi nella mano, in modo da evitare di chiamare 3 strade “alla cieca”. Se si fosse rilanciato per prendere valore dai vari progetti una linea coerente sul turn sarebbe stata quella di puntare ancora per lo stesso motivo. Qui però molti giocatori occasionali decidono di fare pot control al turn in quanto hanno una mano molto vulnerabile su un piatto che è diventato troppo grande. Senza avere un piano preciso si ritrovano così al punto di partenza sul river.
Che informazioni si sono ottenute con il raise al flop?
La mano dell’avversario è ancora in gran parte un mistero. Potrebbe avere KJ per il nuts e decidere di fare slowplay. Potrebbe avere AQ, ma non sentirsela di spingere al flop, oppure potrebbe avere un progetto. Magari una top pair peggiore. Come si può vedere il “raise per informazione” non ne ha date poi così tante. Come se non bastasse si è rivelato anche piuttosto costoso.
Che dire se Villain avesse deciso di spingere al flop? Anche in questo caso il suo range non è così ben definito e potrebbe farlo sia con mani molto forti che in semibluff con qualche progetto, pertanto non si potrà mai essere sicuri di rimanere nel colpo con la mano migliore.
Ma allora come si possono ottenere informazioni ?
Il segreto per ottenere informazioni sulla mano di un avversario non si nasconde tanto in un rilancio o in un’azione specifica da fare, quanto nella costruzione del suo range durante tutta la mano.
In genere, il solo fatto che l’avversario decida di puntare ancora dopo essere stato chiamato può fornire qualche informazione, ma ad un costo minore rispetto ad un controrilancio.
Tornando all’esempio precedente, se sappiamo che Villain è un giocatore che va in cbet molto spesso al flop, può avere di sicuro un gran numero di mani. Ma se dovesse continuare al turn avrà con tutta probabilità una mano legittima o un buon progetto. Non troppe informazioni in più rispetto a quelle che otteniamo con un rilancio? Certo, ma in questo caso il call al flop è costato soltanto 5€, non 15€. Se si decidesse di chiamare anche al turn di solito non si sarebbe speso di più che ad effettuare un reraise al flop, avendo però la garanzia di vedere il river e ottenendo una strada in più di informazioni. Se Villain dovesse puntare anche sull’ultima strada è molto probabile che avrà una mano forte e di conseguenza si può fare fold con relativa sicurezza.
Questo non significa che non si debba mai controrilanciare al flop: l’importante è che venga fatto per un motivo legittimo, ossia indurre al fold una mano migliore o farsi chiamare da una peggiore. Con questa idea in mente sarà poi semplice capire come condurre il resto della mano.
**Turn**
3h
Villain checks, Hero checks.
Molti giocatori alle prime armi commettono questo tipo di errore, rilanciando questo flop per il motivo sbagliato. Hanno chiamato nel preflop con una mano buona, hanno floppato top pair su un board ricco di progetti e hanno rilanciato per capire come erano messi nella mano, in modo da evitare di chiamare 3 strade “alla cieca”. Se si fosse rilanciato per prendere valore dai vari progetti una linea coerente sul turn sarebbe stata quella di puntare ancora per lo stesso motivo. Qui però molti giocatori occasionali decidono di fare pot control al turn in quanto hanno una mano molto vulnerabile su un piatto che è diventato troppo grande. Senza avere un piano preciso si ritrovano così al punto di partenza sul river.
Che informazioni si sono ottenute con il raise al flop?
La mano dell’avversario è ancora in gran parte un mistero. Potrebbe avere KJ per il nuts e decidere di fare slowplay. Potrebbe avere AQ, ma non sentirsela di spingere al flop, oppure potrebbe avere un progetto. Magari una top pair peggiore. Come si può vedere il “raise per informazione” non ne ha date poi così tante. Come se non bastasse si è rivelato anche piuttosto costoso.
Che dire se Villain avesse deciso di spingere al flop? Anche in questo caso il suo range non è così ben definito e potrebbe farlo sia con mani molto forti che in semibluff con qualche progetto, pertanto non si potrà mai essere sicuri di rimanere nel colpo con la mano migliore.
Ma allora come si possono ottenere informazioni ?
Il segreto per ottenere informazioni sulla mano di un avversario non si nasconde tanto in un rilancio o in un’azione specifica da fare, quanto nella costruzione del suo range durante tutta la mano.
In genere, il solo fatto che l’avversario decida di puntare ancora dopo essere stato chiamato può fornire qualche informazione, ma ad un costo minore rispetto ad un controrilancio.
Tornando all’esempio precedente, se sappiamo che Villain è un giocatore che va in cbet molto spesso al flop, può avere di sicuro un gran numero di mani. Ma se dovesse continuare al turn avrà con tutta probabilità una mano legittima o un buon progetto. Non troppe informazioni in più rispetto a quelle che otteniamo con un rilancio? Certo, ma in questo caso il call al flop è costato soltanto 5€, non 15€. Se si decidesse di chiamare anche al turn di solito non si sarebbe speso di più che ad effettuare un reraise al flop, avendo però la garanzia di vedere il river e ottenendo una strada in più di informazioni. Se Villain dovesse puntare anche sull’ultima strada è molto probabile che avrà una mano forte e di conseguenza si può fare fold con relativa sicurezza.
Questo non significa che non si debba mai controrilanciare al flop: l’importante è che venga fatto per un motivo legittimo, ossia indurre al fold una mano migliore o farsi chiamare da una peggiore. Con questa idea in mente sarà poi semplice capire come condurre il resto della mano.
Quando si vogliono ottenere informazioni sulla forza della mano di un giocatore il rilancio non è quasi mai il modo più economico per farlo. Molte volte il solo fatto che il proprio avversario metta soldi nel piatto fornisce tutte le informazioni che servono per decidere il da farsi, valutando di volta in volta il suo range in base alle sue tendenze.