Davvero gli occhiali da sole saranno aboliti al tavolo da poker?



C’è chi la considera una moda, chi un vezzo e chi invece pensa che gli occhiali da sole al tavolo possano effettivamente metterci al riparo dall’esposizione nei confronti dei nostri avversari che possono cogliere tutti i tells del caso.
Un recente studio ha reso noto che mediamente almeno due giocatori su otto al tavolo indossano degli occhiali coprenti, la maggior parte di loro probabilmente influenzata dalla moda lanciata agli inizi del nuovo millennio quando esplose la Moneymaker mania e il poker cominciò a diventare un vero fenomeno di massa.
 
Ma si sa, gli anni passano e il problema non è più quello della moda, bensì tutto ciò che gravita attorno  alla regolarità del gioco, visto che, soprattutto negli ultimi anni, si sono moltiplicati i metodi per riuscire a leggere le carte, tra inchiostri speciali e occhiali di ultima generazione. 
 
La domanda è: c’è la possibilità che gli occhiali da sole possano essere vietati dagli organizzatori dei tornei, in un futuro più o meno prossimo?
 
Lo scalpore maggiore è stato originato dalla polemica nata alle World Series Of Poker del 2015, quando più di un sospetto destò il cammino del moldavo Valeriu Coca al campionato del mondo Heads Up da $10.000 di iscrizione. 
Più di un suo avversario si lamentò per le incredibili chiamate subite dal giocatore europeo che indossava un paio di occhiali da sole sospetti che avrebbero permesso, secondo gli accusatori, il riconoscimento di alcuni segni che lo stesso Coca imprimeva sulle carte. 
 
L’indagine del reparto sicurezza delle WSOP non ha portato a nulla ed è stato dichiarato ufficialmente che nessun segno è stato trovato sul dorso delle carte, anche se questa uscita ufficiale non ha del tutto convinto il mondo pokeristico d’oltreoceano, soprattutto perché Coca non era nuovo a imprese di questo tipo. 
 
Il problema parte da una considerazione meno tecnica e più regolamentare: ammesso e (non) concesso che il poker sia un gioco di informazioni incomplete da acquisire nei confronti dei nostri avversari, è già un vantaggio non regolamentare coprire una parte del corpo che dovremmo invece tenere a disposizione dei nostri avversari? 
 
La nostra bravura di pokerista non dovrebbe completarsi anche nel mascherare le nostre emozioni?
 
Ci sono parecchi regular delle sale live statunitensi che hanno già espresso una opinione piuttosto forte sull’argomento e alcuni di loro pensano che il divieto sia tutt’altro che un’idea da evitare. 
 
Voi cosa ne pensate? Se foste un organizzatore di un torneo, provereste a mettere sul piatto della bilancia l’analisi di una proposta di questo tipo?
 

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