Il talento britannico Charlie Carrel immagina il suo futuro lontano dal poker: “Voglio tornare all'università e prendere una laurea in medicina o psicologia...”



Per giocare a poker e farlo con successo serve intelligenza, quella che non manca a ragazzi con Mustapha Kanit, Fedor Holz e Charlie Carrel, i quali, nonostante la giovane età, mostrano una maturità invidiabile. 
L'ultimo tra i citati, il 22enne britannico Carrel, ha recentemente affermato in un'intervista di non avere intenzione di passare la vita a giocare a poker per far soldi - cosa che tra l'altro gli riesce benissimo - perché i suoi obiettivi sono ben altri. 
Le carte, certo, gli servono per mettere insieme un bel gruzzoletto, che gli sarà utile in futuro per raggiungere i propri obiettivi. 
 
“Giro il mondo e vivo negli hotel, gioco a poker per vivere. Non mi piace definirmi però un giocatore di poker – ha sentenziato Charlie – perché altri interessi, nella mia vita, hanno molta più importanza. Mi piace la politica, l'etica, i dibattiti, la filosofia e l'economia. Trascorro del tempo con persone hippie e apprendo dalla loro prospettiva”.
Quando è al tavolo, invece, è una macchina da guerra, dotato di una tecnica invidiabile, una sfrontatezza che solo un ragazzo della sua età può avere e un controllo delle emozioni eccezionale.
 
“Nel gioco è importante esser in grado di separare la logica dalle emozioni. Io controllo le emozioni molto meglio degli altri, dunque riesco a essere razionale nei momenti in cui sono chiamato a prendere decisioni...”. 
 
Se adesso si diverte a fare questa vita errabonda e profittevole, Carrel ha le idee ben chiare riguardo il proprio futuro. 
Il poker è un trampolino di lancio per poter poi fare altro. Non è logico che io guadagni centinaia di migliaia di sterline quando, con queste cifre, alcune persone potrebbero salvare una città o un villaggio. Ho intenzione di tornare all'università e prendere una laurea in medicina o psicologia. Non disdegnerei fare l'analista o lo storico...”.  
 
 

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