Bahar 'bah23' Musa, torneista online da due milioni di dollari che... fa anche il papà!



Non è un player conosciuto in Italia, eppure Bahar 'bah23' Musa ha appena superato un traguardo importantissimo online, ovvero aver vinto in mtt oltre due milioni di dollari in carriera. 
Il 2016 è un anno proficuo per i grinder, infatti sono stati in 12 finora a ottenere questo rispettabile 'goal'. 
Tra l'altro Bahar non fa solo il poker player, infatti deve badare ai suoi due bambini, di uno e tre anni. Certo, la moglie fa molto per la famiglia, ma lui, chiaramente, deve dare il suo contributo. 
“Le persone vicine mi supportano tanto – ha raccontato il bulgaro a PocketFivesè dura comunque essere un mtter professionista e un padre di famiglia. Sono riconoscente alla mia compagna, è lei infatti che si occupa di un sacco di incombenze a casa...”
Negli anni ha ottenuto qualcosa come 3.330 in the money, cifra davvero invidiabile. Gli mtt non sono la specialità più adatta a una persona coi suoi impegni, certo, ma non ce l'ha mai fatta a passare al cash game, che mai ha amato.
“Non provo le stesse sensazioni né per il cash game né per altri format. I tornei sono più drammatici ed eccitanti, li ho amati sin dall'inizio della mia carriera. Vedo il cash game come una sorta di grinding no-stop”
Soldi ne ha a sufficienza, dunque è fortunato a non dover cliccare tanto come un tempo. Può permettersi infatti il lusso di giocare solo tre sere alla settimana, anteponendo la qualità alla quantità.
“I giorni in cui grindo sono lunghi e duri, necessito poi di recuperare. La mancanza di sonno, si, è un grande problema. Giocando meno comunque mantengo viva la passione per il gioco e riesco a evitare il burnout!”
Musa vive a Varna, splendidà località di mare della Bulgaria, nazione in cui il poker ha preso sempre più piede ultimamente, seppur molti lo associno ancora al gambling.
“La gente ha capito, grazie a pubblicità e film, che il poker è un gioco in cui conta più l'abilità che la fortuna. Ancora però, in pubblico, tendo a non dire di cosa mi occupo, per evitare, appunto, che associno il mio lavoro al gambling...”.
 

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