
A giudicare dalle vincite lorde la maggior parte dei top player mondiali sembra quasi non risentire dell'effetto della varianza. Milioni su milioni accumulati ogni anno, decine di piazzamenti e tavoli finali conditi da qualche exploit da capogiro.
Eppure la realtà non è così rosea come ci si potrebbe immaginare. Chiedete a Jason Mercier, undicesimo nella all time money list con oltre 16 miloni incassati a soli 29 anni. In un recente podcast il campione canadese si confessa a Rikard Aberg, spaziando dal poker alle imminenti elezioni presidenziali. Un'intervista ricca di spunti interessanti tra cui una parentesi sulle spese di un abituè dei tornei high stakes, quelli con buy-in a cinque zeri per intenderci.
Dopo qualche scambio di battute, l'intervistatore non può esimersi dal chiedere al buon Jason quale sia il suo bilancio negli high roller. Sembrerebbe quasi scontato presupporre un attivo qualche milione di dollari, invece lo stesso Mercier, dopo una breve riflessione in diretta, ammette di essere in perdita.
Strano a dirsi, ma uno dei migliori torneisti al mondo non riesce a fare profitto nei tornei pù significativi ai quali a preso parte negli ultimi anni. Infatti se consideriamo i tre Challenge da $250.000, i due One drop da un milione l'uno e l'high roller da $500.000, tutti terminati fuori dalla zona premi, si arriva ad un passivo di oltre tre miloni in sole sei uscite.
Cifre da capogiro che però necessitano di essere interpretate. Sarà pur vero che Mercier disponde di un bankroll decisamente solido, tale da pagarsi per intero diversi buy-in compresi tra i 50 e i 100 mila dollari, tuttavia anche un 'Paperone' come lui si trova a vendere parte della sua action ad alcuni facoltosi investitori.
Come affermato dallo stesso Jason, la maggior o minore necessità di cedere delle quote passa per i risultati dei primi high roller inseriti nella sua "schedule": "Se per caso vincessi l'high roller da $100.000 - in programma al prossimo festival EPT in quel di Montecarlo - probabilmente terrei la maggior parte delle quote per i prossimi eventi se non addirittura tutte."
Certo, per un giocatore del suo calibro giocare tornei con un field molto ridotto e un buy-in così elevato dovrebbe diminuire i downswing, ma è anche vero che basta incappare in una serie sfortunata come quella descritta sopra che diversi milioni di bigliettoni vanno in fumo.
A questo punto vi starete chiedendo: ma allora è veramente un giocatore vincente o i dai presenti su Hendonmob nascondono un'altra verità? Dare una risposta precisa a questo quesito non è per nulla semplice, salvo chiedere al diretto interessato ovviamente.
Ma se consideriamo la prassi di scambiarsi delle quote tra gli stessi giocatori High Stakes, pare davvero difficile pernsare che il bilancio sia effettivamente negativo. Insomma, pur senza fare i conti in tasca a Mercier possiamo intuire quanto l'universo degli High Roller sia una realtà a sé stante. E se uno dei migliori, sia come gestione del capitale che come abilità ai tavoli, è riuscito ad accumulare un passivo importante, possiamo immaginare quanti altri player sparsi per il mondo si trovino in una situazione insostenibile per loro tasche.
Ma se consideriamo la prassi di scambiarsi delle quote tra gli stessi giocatori High Stakes, pare davvero difficile pernsare che il bilancio sia effettivamente negativo. Insomma, pur senza fare i conti in tasca a Mercier possiamo intuire quanto l'universo degli High Roller sia una realtà a sé stante. E se uno dei migliori, sia come gestione del capitale che come abilità ai tavoli, è riuscito ad accumulare un passivo importante, possiamo immaginare quanti altri player sparsi per il mondo si trovino in una situazione insostenibile per loro tasche.
Ecco il podcast integrale: