Kitai show part 1: come rubare l'anima all'avversario.

 

Abbiamo scelto di dedicare due artcoli ad uno dei giocatori più apprezzati nella scena pokeristica internazionale, Davidi Kitai.
Già in passato avevamo analizzato due suoi stupendi hero-call sfoggiati al final table dell EPT di Berlino contro Andrew Chen. Stavolta passeremo in rassegna due giocate altrettanto sensazionali, messe a segno una in fila all'altra contro gli ultimi due avversari rimasti al tavolo del torneo 6-handed No Limit WSOP 2015. Torneo che poi valse al campione belga il suo terzo braccialetto alle World Series Of Poker
Nel primo colpo troviamo il nostro Davidi aprire da bottone con Q♣ 4♣, mentre i giocatori sui blind, Gordon Vayo e Anthony Ruberto, si limitano al call. Il flop reita 10♣ J♦ A♦, Vayo checka, Ruberto esce in puntata, Kitai chiama e Vayo si tira indietro. In questa occasione Kitai opta per un 'floating' in posizione con un re-draw a fiori e una gutshot per la scala. Una mossa legittima considerando che l'avversario potrebbe 'donk-bettare' tanti draw e combinazioni disposte a passare nelle street successive.
 
Anthony Ruberto, professionista americano con circa due milioni di dollari vinti nei circuiti live tra cui un titolo WPT, prosegue nella sua aggressione sul turn, un ininfluente 2♣, che apre però un flush-draw a Kitai, il quale puntualmente chiama la seconda pallottola. Il suo call viene giustificato da quanto detto prima - l'avversario potrebbe arrendersi al river oltre a chiudere uno dei due progetti - con l'aggiunta di una discreta equity derivata dalla carta a fiori. Non è nemmeno da escludere che la sua mano possa star sopra ad alcune combo, sebbene in questa fase l'elemento non venga preso ancora seriamente in considerazione.
 
Il discorso cambia totalmente al river, un 10♠. Il pot è arrivato a 745.000 chip, quando i due player giocano rispettivamente con 2.2 milioni (Ruberto) e 3.2 milioni (Kitai). Come da copione arriva il terzo proiettile, stavolta da ben 515.000 gettoni, circa 3/4 del piatto. Quale mano di valore in Ruberto adotta una linea così 'strong', ovvero bet-bet-bet fuori posizione? A ben pensarci pochissime, salvo una scala floppata con K-Q le cui combinazioni sono per giunta ridotte dalla presenza del blocker Q♣ in mano al belga. Potrebbe avere un set (quindi full) o A-10, che chiude un full al river, ma anche in questo caso non siamo sicuri che verrebbe giocata allo stesso modo, sia per quanto concerne la linea che per le size scelte. 
 
Una linea così aggressiva tende generalmente a polarizzare la mano su nuts (A-A o addirittura 10-10) o aria totale, perciò sono da escludere tutte le combo di valore medio come doppie o trips che rallenterebbero l'action in una delle strade o sceglierebbero importi differenti in relazione al piatto. Rimangono quindi tante combo di bluff: quante di queste riusciamo a battere solamente con la nostra Q high? Sostanzialmente tutte le coppie di carte a quadri o a fiori inferiori alla Dama, come ad esempio 9-8s Q-9s (split pot) 7-6s o anche due carte spaiate. Esiste la possibilità che abbia puntato con un K di quadri? Si, ma è solo una piccola porzione delle combinazioni possibili, che deve comunque essere contemplata nel rischio. Kitai deve aggiungere circa 500.000 chip per portarsi a casa un pot totale da poco meno di due milioni. Ciò significa che se il suo ragionamento fosse giusto gli basterebbe azzeccare il call 3 volte su 4. 
Scoprite da soli comè andata a finire la mano:
 
 
 

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