
Per prepararci al meglio a vivere l'evento più atteso dell'anno, il Main Event WSOP, abbiamo deciso di dedicare un po' di spazio ai ricordi e riavvolgere il nastro per assaporare alcuni tra i momenti più intensi della storia recente del Texas Hold'em. A cominciare da quel 2010 in cui il nostro Filippo Candio è riuscito a regalarci la gioia di un quarto posto per oltre 3 milioni di dollari, lasciando lo scettro nelle mani del canadese Jonathan Duhamel.
Lo stesso Duhamel che, nella fase 13 left, ha rischiato di perdere quasi per intero il suo stack in un colpo tra i più discussi di quell'edizione. L'azione comincia proprio dal canadese, che apre 575.000 chip con J ♥ J♣ da cut-off, trovando la 3-bet quasi immediata di Matt Affleck con A ♠ A♣ a 1.550.000, a cui risponde con una 4-bet a 3.925.000 puntualmente chiamata dall'avversario.
Il flop recita 10♦ 9♣ 7♥ e Duhamel check-calla la bet di Affleck pari a 5 milioni di gettoni. Al turn casca un Q♦ e dopo il nuovo check di Duhamel, Affleck decide di andare all-in per i restanti 11.630.000 creando un pot da 30.080.000 forte della sua overpair. Prima di svelare a scelta del futuro campione proviamo a capire il motivo delle numerose critiche piovute in merito a questa giocata.
Affleck è proabilmente il miglior giocatore al tavolo, perciò giocare un 4-bettato fuori posizione contro di lui non è sicuramente il modo più semplice per fare chip. La prima scelta discutibile riguarda la 4-bet: è vero che il suo range di 3-bet in posizione potrebbe essere più largo del previsto, ma è anche vero che il suo call ad una eventuale 4-bet sarà quasi scontato considerando gli stack in gioco e ci si troverà dunque a giocare fuori posizione con una mano non premium.
Una scelta che complica ulteriormente le cose su un flop come 10♦ 9♣ 7♥, sul quale il check-call, oltre ovviamentte al fold, rimane l'unica scelta possibile dal momento che nel range di c-bet dell'avversario sono presenti tutte le overpair superiori a J-J. Quando arriva lo shove sulla Dama le probabilità che Affleck stia forzando l'action con un bluff sono alquanto irrisorie. Dopo una linea così ''strong', uno stack 'pot-committed' e davvero poca fold equity, il push di Affleck viene fatto quasi esclusivamente per valore, ma Duhamel decide comunque di fare call interpretando malissimo la situazione.
Allo showdown infatti si presenta con un 21% di equity, aumentata al turn grazie alla Dama che apre un draw a scala con un 8 o un K. Il poker però non è una scienza esatta e un 8♦ al river condanna uno sconsolato Matt Affleck che vede il suo incubo più grande diventare realtà. La fortuna in questo caso ha premiato l'audacia del canadese, a cui vanno i complimenti per aver messo a frutto il vantaggio in chip accumulato in questa fortunosa circostanza.
Ecco il video dell'action in questione:
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