Daniel Negreanu elogia lo shot-clock: “E' il futuro del poker, non danneggia troppo i giocatori e non fa perdere telespettatori...”



I lunghi tank ai più non piacciono, molto probabilmente anche agli stessi organizzatori che devono vendere il prodotto 'poker'. 
Sempre più spesso, infatti, viene introdotto nei tornei lo 'shot-clock', ovvero un tempo limite – un po' come avviene per le azioni d'attacco nel basket – per decidere di da farsi. 
L'ultima occasione in ordine di tempo in cui lo si è visto è stato al Super High Roller Bowl dell'Aria, evento di inizio estate da 300.000 dollari di buy-in. 
Pare sia stato particolarmente apprezzato dagli stessi giocatori, che hanno manifestato via social il loro pensiero. Tra questi, chiaramente, non poteva mancare Daniel Negreanu, sempre attivissimo su tutti i fronti. 
Il canadese tra l'altro è uscito nel corso del Day 2, ma non certo perché non ha avuto abbastanza tempo per pensare. 
“Se vuoi offrire il poker live in tv – ha scritto Daniel su Twitter – farlo senza una sorta di shot clock ti farà perdere un'alta percentuale di viewer...”. 
Ha continuato così: “Lo shot clock da 40 secondi non danneggia troppo i player e le 'time extensions' permettono loro di tankare quando necessario. E' sicuramente il futuro del poker”
Non è stato il solo a essersi espresso in tal modo, infatti riferendosi ai suoi colleghi ha detto: “Non ho incontrato una sola persona al Super High Roller Bowl che non lo abbia gradito. Fa bene al gioco”. 
Quest'anno non è ancora accaduto, chissà, magari il prossimo anno verrà introdotto lo shot-clock anche alle World Series of Poker, la cui organizzazione è sempre pronta ad ascoltare le esigenze dei giocatori per poi, quando possibile, renderle concrete. 
 

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