Clock sì o clock no?



Uno degli argomenti che più infiammano gli animi dei frequentatori degli MTT live che si svolgono in tutti gli angoli del globo, è sicuramente tutto ciò che gravita attorno alla regolamentazione del “Time” o del “Clock”, di quella fattispecie che fa capo al tempo che ogni giocatore può utilizzare per prendere una decisione riguardante la mano che sta giocando. 
In questo momento storico, così come da quando il Texas Hold’Em ha visto la luce, non esiste un limite fisso entro il quale la decisione debba scattare in un determinato momento e si fa affidamento su quello che è il buon senso di chi deve prendere la decisione stessa e dell’avversario che la deve attendere, ma parecchi giocatori si sono posti il problema di mettere un freno, un limite temporale. 
Nella notte di giovedì 14 luglio, ci hanno pensato due giocatori piuttosto conosciuti a mettere nuova carne sul fuoco. 
L’episodio si crea quando Chris Klodnicki e Jordan Cristos si incontrano al tavolo 108 del Day2 AB del Main Event delle World Series Of Poker, dopo che il precedente  tavolo di Chris è stato rotto. 
Dopo alcuni convenevoli di rito e in modo molto educato, Klodnicki chiede a Jordan di accelerare le operazioni al preflop, quando, di solito, è abbastanza standard l’opzione da utilizzare dopo l’analisi della propria mano e gli fa notare che utilizza ogni volta 15 secondi per tutte le mani.
Jordan non si fa pregare gli risponde per le rime, dicendogli che in un torneo online da 50 dollari di iscrizione ha 15 secondi per ogni mano prima di prendere la propria decisione e qui si parla invece di un Main Event dove ci si dovrebbe prendere il tempo adeguato per ogni mossa.  
La disputa sembra morire lì fino a quando il buon Cristos non ripropone il vizietto facendo andare su tutte le furie Klodnicki che a questo punto decide di chiamare il tempo al suo avversario in ogni occasione.
Il floorman interviene intimando a Cristos che da quel momento in poi, visto che già in precedenza altri giocatori avevano chiamato il clock per velocizzare le decisioni di Jordan, non sarebbe più partito il minuto canonico, ma la mano sarebbe stata considerata morta fin dall’arrivo del floorman. 
Così accade ma Cristos non si arrende e si apre il duello finale con tanto di offese: 

Chris: “Ma che ti passa per la testa? Cosa cerchi di capire dopo che hai guardato le tue carte? La maggior parte delle volte foldi, per cui non stai nemmeno provando a  utilizzare il tuo tempo per un rilancio”.

Jordan: “Ovviamente non posso vincere tutti i colpi, sarebbe frustrante per tutti se riuscissi a portare a casa tutti i pot, devo decidere a quali partecipare” 

Chris: “Sei terribilmente lento, stai influenzando il gioco di tutti gli altri”

Jordan: “Non ho intenzione di cambiare il mio modo di giocare; questo è il Main Event e io continuerò a prendere il tempo che reputo necessario”
 
Chris: “Stavo cercando di essere rispettoso, ma… “
 
Jordan “Il tuo modo di essere rispettoso è un modo del xxxxx, lo interrompe Cristos”
 
Chris: “Non possono esserci decisioni pre flop che giustificano un utilizzo così ampio del tuo tempo”
 
Jordan: “Puoi essere un genio del poker, oppure un idiota completo, ma una decisione da prendere al tavolo da poker non è mai banale, MAI.”
 
La diatriba termina qui ma non si arriva a una soluzione. 
Giudicate voi: è giunta l’ora di utilizzare il time anche nel poker live?
 

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