La gestione del bankroll, maneggiare con cura.



Uno dei thread più seguiti degli ultimi anni su twoplustwo.com, la community di poker più popolata nel web, ha fatto leva su un argomento tra i più gettonati da quando il nostro gioco ha cominciato a spopolare a livello planetario, la gestione manageriale del bankroll (argomento che già in passato avevamo trattato sul nostro Blog). 
Il tutto è partito da un post, piuttosto datato per la verità, di un utente che si riteneva disperato per aver cominciato a giocare a poker intorno al 2014: nel giro di un mese è riuscito a guadagnare alcune migliaia di dollari e, con la stessa facilità, ha sperperato tutto con la stessa facilità e in un corrispondente lasso temporale. 
Il senso di frustrazione dell’opening post sta tutto nel titolo del thread, “Going broke”, vero e proprio viatico con il quale si è voluto far capire che la strada del proprio bankroll era sulla decisa via del tramonto. 
Circa 35.000 views hanno onorato l’argomento, accompagnate da una sessantina di riposte, la maggior parte delle quali dense di consigli o esperienze personali degli autori che possono comunque fare al caso di chi cerca conforto per questo tipo di argomenti. 
La linea generale delle reazioni fa capo a un trend molto severo e regala all’argomento un posizionamento di primaria importanza della gestione del roll rispetto alla propria carriera pokeristica.  
Non sono in tanti coloro i quali si lanciano nelle trite e ritrite disamine matematico/statistiche della questione (peraltro abbastanza facilmente reperibili sul web), ma sono parecchi quelli che riportano esempi di giocatori che si sono buttati a capofitto nel gioco dopo aver raggiunto pochi e fugaci successi, over stimando le proprie capacità e magari lasciando situazioni più confortevoli come ad esempio un lavoro, seppur part time, mettendo così a repentaglio anche la vita privata propria e di eventuali familiari a carico. 
Il consiglio più battuto è quello di dedicare il giusto peso (in termini di mero budget) ad una disciplina come il poker, budget che servirà a misurare le proprie capacità nell’arco temporale prestabilito (un anno, due?), per poi spiccare il volo verso lidi più rischiosi solo qualora se ne abbiano le capacità, senza bruciare le tappe. 
 

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