Safiya Umerova, l'incontentabile campionessa WSOP: “Devo giocare più mani, quindi viaggerò di più per affrontare field difficili e migliorarmi...”



Qualche settimana fa, del tutto inaspettatamente, Safiya Umerova – statunitense di chiara origine russa – è salita sul tetto del mondo vincendo a Las Vegas il braccialetto WSOP del $1.500 Shootout, evento in cui ha superato campioni del calibro di Vanessa Selbst e Niall Farrell, già campione EPT
La 28enne si è così assicurata un premio di oltre 260.000 dollari, lei che si è messa a fare sul serio con gli mtt da appena due anni. 

“Ho cominciato col cash game a Los Angeles nel 2011 – ha raccontato a cardplayer.com – ma è dal 2014, quando ho iniziato con gli mtt, che ho pensato di poter far diventare il poker la mia professione. Da allora ho studiato maggiormente il gioco ed è arrivato il successo...”.
Non si è montata troppo la testa per la vittoria pesantissima ottenuta, infatti il suo obiettivo è quello di vincere un secondo braccialetto per dimostrare che il primo non è stato frutto del caso. 
“Devo vincerne altri per 'validare' il primo. Adesso viaggerò di più, ho voglia di affrontare field più difficili per migliorare il mio gioco. Tra poco prenderò parte al mio primo EPT, continuerò comunque a fare eventi più piccoli”. 
La Umerova è una maniaca dello studio, tanto che sostiene di dover abbandonare almeno un po' il poker extra-tavolo per macinare mani reali, dato che non ne ha moltissime in carriera rispetto ad altri colleghi. 
“Utilizzo molto tempo per studiare, ma ho bisogno di dedicarmi maggiormente al poker giocato. Credo che lo farò, è incredibile quello che fanno gli altri professionisti. Non avendo la possibilità di fare numerosi mtt costosi, forzosamente li mixerò con mtt economici...”. 
Chi si dedica al live di solito è specialistà del cash game, ma non è il caso della Umerova, che non si è ancora innamorata della disciplina a 'soldi veri'.
“Mi piace meno rispetto ai tornei e dovrei dedicarmici per poterlo praticare, ma non è questo il momento poiché sono focalizzata completamente sui tornei”. 
 

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