Ci sono moltissimi modi per approcciarsi al poker e per chi è appassionato essi sono quasi sempre utili e molto spesso divertenti.
Chi ama il gioco non può certo rimanere indifferente a tutta una serie di terminologie che hanno fatto diventare il poker dei primi anni un gioco da “addetti ai lavori”, prima che esplodesse in tutto il suo successo negli anni successivi alla vittoria di Chris Moneymaker, vero e proprio “anno zero” della disciplina che preferiamo.
Dopo quel 2003 ha cominciato a prendere piede un po’ in tutto il mondo anche il poker online che ha dato origine, anche e soprattutto grazie alla nascita di siti specializzati, forum, televisioni, libri, tutta una serie di terminologie che spesso rischiano di diventare curiose agli occhi di chi di poker non capisce tantissimo.
Il termine “nuts” è certamente uno dei più amati dai pokeristi, soprattutto perché è spesso foriero di piatti importanti portati a casa sia nel cash game che ai tornei.
Esso fa riferimento infatti al punto imbattibile, quello che puoi onorare con le puntate più disparate, l’importante è che esse vengano pagate dal nostro avversario o, addirittura, rispetto alle quali vorremmo che subissero un rilancio.
Secondo una teoria piuttosto curiosa, la parola sarebbe nata nel vecchio west americano, sì, proprio quello con gli sceriffi e le taglie sui ricercati, quel west, o far west se preferite, dove il gioco d’azzardo era praticato a larghissima scala.
Il gioco più amato, oltre al poker, era quello dei dadi sui quali si scommettevano spesso delle cifre altissime.
Quel tipo di gioco non era esattamente come quello che conosciamo oggi: si avevano delle coppie di dadi, una per ogni giocatore, il quale li lanciava dentro un bicchiere e solo lui sapeva il proprio punteggio.
A quel punto cominciava il giro delle puntate che qualche volta si risolveva nel mettere sul tavolo i fermi della propria carrozza e dei propri cavalli legati alla staccionata di turno fuori dal bar in cui si giocava.
Questa puntata spesso coincideva con il massimo che un giocatore poteva permettersi e ovviamente essa veniva effettuata quando dentro al proprio bicchiere di gioco si possedeva un punto praticamente impossibile da battere.
Questi fermi erano simili a delle noci, da qui “nuts”, rimasto fino ai giorni nostri.