L'obiettivo di tanti poker player, specialmente professionisti, è quello di arrivare a giocare perfettamente, perché ciò significa guadagnare molti soldi.
Negli ultimi anni, per quanto concerne il cash game, il modello da seguire è quello della GTO, ovvero 'Game Theory Optimal': si tratta di un poker perfettamente bilanciato, che permette di prendere in ogni occasione delle decisioni matematicamente corrette, indipendentemente dalle azioni del nostro avversario.
Facile a dirsi, in sostanza quasi impossibile da portare al tavolo.
L'unico modo, dunque, è avere il supporto di un software che, si rumoreggia, sia stato fatto sviluppare da un ingegnere e poker player francese, tale Alix Martin.
I committenti della 'Dream Machine' - questo il nome che è ultimamente rimbalzato sui forum del settore - sarebbero stati gli amici Ben Tollerene e Isaac Haxton, due tra i più vincenti della disciplina.
Riguardo tale argomento viene spesso puntato il dito contro Isaac Haxton, il quale, in breve tempo, sarebbe diventato un ottimo giocatore di PLO dopo esserlo stato di no limit hold'em. Stando a quello che dicono alcuni utenti di un forum statunitense, sembra non abbia avuto alcuna curva di apprendimento.
Solo pochi giorni fa, invece, Doug Polk si è scagliato, come non fa di rado, contro Ben Tollerene: quest'ultimo si sarebbe rifiutato di fare uno scambio di coaching, sostanzialmente penalizzando 'WGC_Rider'.
Questa la frase di Polk che ha riacuito l'attenzione sulla 'Dream Machine': “Non è che dopo aver seguito le mie lezioni sul no limit hold'em viene fuori che non puoi ricambiare perché utilizzi un software e non puoi condividere certe informazioni con me...”.
C'è da dire che nulla è certo e soprattutto non si sa se il software – sempre che esista – aiuti i giocatori solamente nel preflop o durante tutte le street, consigliando loro le mosse giuste da effettuare.
Insomma, intorno alla 'Dream Machine' la situazione è ancora estremamente nebulosa ed è difficile, dunque, che le cose vengano chiarite in breve tempo.