Qual è il segreto per diventare un poker player di successo?



Nonostante il poker sia stato ampiamente sdonagato negli anni, perdendo quell'aura misteriosa al confine della legalità connessa più che altro al mondo delle bische clandestine, è ancora difficile per chi guarda da fuori entrare nella testa di un poker player. 
Agli occhi dei più un professionista delle due carte potrebbe tranquillamente apparire come un gambler senza controllo, un personaggio in grado di giocarsi lo stipendio in qualsiasi momento senza avere coscienza delle proprie azioni. Eppure tutti noi sappiamo che le cose non stanno affatto così. 
Prendendo spunto da una brillante intervista a Keith Whyte, il direttore esecutivo del Consiglio Nazionale Americano sul gioco d'azzardo, comparsa sul portale Pokernews.com, abbiamo estrapolato alcune sue considerazioni per capire meglio quale sia il confine tra professionismo e patologia da gioco d'azzardo. 

Secondo Whyte è difficile tracciare una linea ben precisa, in quanto: "secondo i test psicologici classici, la maggior parte dei poker pro risulterebbe afflitta da un problema col gioco d'azzardo. Negli ultimi anni ho intervistato diverse stelle nel mondo del poker e tutti quanti risultavano essere dei potenziali 'gambler'. Nonostante ciò non si può assolutamente affermare che lo siano."
 
Il nodo cruciale della questione, secondo Whyte, risiede nel controllo: "avere controllo è la chiave per separare i professionisti dai player compulsivi. Attenersi in modo ferreo alle regole del bankroll management, fissarsi dei limiti e rispettarli, combinare il gioco del poker con altri interessi nella vita sono tutti indici di una 'sana ossessione' piuttosto che di una patologia. Con ossessione, intendo ovviamente quel moto d'animo che ci spinge oltre i nostri limiti, caratteristica fondamentale di chi ambisce a raggiungere dei traguardi importanti nella propria vita in qualsiasi campo."
 
Curioso notare come secondo Whyte esistano dei giocatori particolarmente accorti nella gestione dei soldi destinati al poker "che perdono completamente la bussola quando si tratta di scommettere su eventi sportivi o su qualsiasi altra cosa. Stesso discorso per i professionisti del betting, che in alcuni casi perdono letteralmente la testa al tavolo da gioco." 
 
Insomma equilibrio, controllo e disciplina sono gli ingredienti essenziali per trasformare una passione in un vero e proprio lavoro, nel poker così come nella vita in generale.   
 

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