
La notizia è che un gruppo di studenti dell'Istituto di Tecnologia dell' Università del Massachusetts ha creato un ricevitore basato su onde radio, completamente senza fili, capace comprendere le emozioni umane. Si avete capito bene, anche le più nascoste.
Ora immaginate di trovarvi al bar nella pausa pranzo con uno dei vostri colleghi di lavoro. Anzi no, con uno di quelli che per qualche strana ragione vi sta profondamente antipatico ma che allo stesso tempo è in una posizione tale per cui chiunque nell'ufficio rimane affascinato dal suo stile di vita poco convenzionale.
Lui accenna al suo ultimo week-end da sogno passato con una splendida ragazza australiana incontrata per caso in bar qualche giorno prima, vi racconta di quanto ci sa fare con le donne, di quanto in fondo la vita non sia così male e tante altre cose che in un lunedì mattina qualunque vi fanno solamente innervosire.
Quanto sarebbe bello avere in tasca un simile aggeggio per poter verificare sul momento il suo stato emozionale e capire quanto di ciò che sta dicendo corrisponde alla realtà e quanto invece e soltanto frutto della sua immaginazione? E magari rispondergli per le rime e metterlo in difficoltà per il puro piacere di rovinargli la festa?
Ecco, in futuro questa potrebbe essere un'opportunità, ma ovviamente esistono tanti altri campi nei quali potrebbe essere usato. Come ad esempio un 'test' emozionale sui telespettatori della Global Poker League, nel tentativo di capire quali sono i momenti che creano maggior interesse in chi guarda e quali invece le parti da eliminare.
Andando avanti con la fantasia potremmo addirittura immaginare di trovarci in uno spot cruciale del nostro torneo, nel quale ci troviamo indecisi se chiamare o no l'all-in al river del nostro avversario con un a middle pair, dal momento che la sua linea ci convince davvero poco. Starà mentendo o ci avrà messo ai resti per valore? Bip-Bip, uno sguardo al nostro gingillo: battito cardiaco sopra la media, pressione sanguigna crescente, incapacità di respirare con regolarità, pupille dilatate, chiari segnali di disagio....Call!
Già sembra fantascienza, ma pensate a quanto potesse essere fantasioso nei primi anni 2000 pensare che nel giro di dieci anni ci saremo trovati a giocare in heads-up contro un bot al No-Limit 50 o ad utilizzare un 'Heads-up Up Display', ovvero un HUD (software di tracking) che ci consente di capire le tendenze del nostro avversario.
Al momento il gruppo di ricerca sta effettuando numerosi test sul dispositivo, i cui risultati verranno presentati il mese prossimo a New York. Che sia giunto il momento per Mike Caro di scrivere un sequel del suo 'Poker Tells' implementandolo con le nuove scoperte senza fili in campo tecnologico?