Jason Mercier si racconta alla soglia dei 30 anni: "Gioco solo per il profitto, i titoli sono una conseguenza!"



E' un Mercier molto sereno quello che si presenta all'appuntamento con l'ultimo podcast offerto dal portale internazionale pokerfuse.com. A pochi giorni dal suo compleanno il campione canadese parla di una rinnovata consapevolezza e maturità dopo quasi dieci anni di carriera ai vertici del poker mondiale. 
"Il ricordo più bello è il primo EPT vinto a Sanremo – esordisce Mercierquando avevo ancora 21 anni. Si trattava del mio primo viaggio in Europa, oltre ovviamente ad essere il primo EPT e il secondo torneo di spessore al quale avevo mai partecipato. Vincere è stato fantastico e non penso che sarei riuscito a diventare quel che sono senza quella deep-run."
 
Jason è tra i pochi professionisti a poter vantare un bankroll a sette zeri, frutto di quasi venti milioni ottenuti tra live e online, eppure non ha vergogna di cedere una buona parte delle quote quando si tratta di tornei dal buy-in proibitivo:
 
"In genere tendo a pagare di tasca mia tutti i tornei entro i 50.000$, mentre per quelli più costosi cedo una parte dell'action. Per i tornei come il One Drop da 1 milione di dollari non ho problemi a cedere fino al 95%."
 
Per lui i Super High Roller sono qualcosa in più di un'occasione per fare profitto: 
"Competere con i migliori al mondo è essenziale se si vuole restare al top. Per essere considerato tra i più forti bisogna essere in grado di battere chi sta in cima: è questo il valore aggiunto degli High Roller."
 
Non solo poker però nei suoi piani, dal momento che tra qualche mese potrà finalmente celebrare le nozze con la sua amata Natasha, coetanea e compagna di vita da diversi anni: "Natasha compirà gli anni a 4 giorni di distanza dal nostro matrimonio e in quell'occasione faremo davvero una gran festa. Non so quanto ancora riuscirò a reggere i ritmi attuali, giocando una settimana si e l'altra pure in una parte diversa del mondo. Il mio obiettivo è avere una famiglia e mettere al mondo 3, 4 o 5 figli."
 
L'essenziale per Mercier è continuare a fare profitto ai tavoli, a prescindere dai titoli: 
"I trofei sono solo una conseguenza, ma mai un obiettivo. L'unica cosa che conta è garantirmi un futuro solido, gioco solo per il profitto. Ho cominciato da ragazzino e ho trovato nel poker il modo di guadagnare giocando ad un gioco che mi è sempre piaciuto tantissimo. Non so se i miei figli diventeranno a loro volta dei poker player, ma è molto probabile che impareranno ben presto il gioco!"
 
La versione integrale del podcast qui.


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