
Siamo nel 2004, precisamente a Barcellona, dove si sta svolgendo il primo final table del Main Event EPT della storia. Anni in cui il fenomeno dell'online sta cominciando a prendere forma a seguito dell'exploit di Moneymaker alle WSOP.
Anni in cui il Texas Hold'em è un gioco profondamente diverso da quello che conosciamo oggi. Un esempio? Siamo andati a pescare una mano giocata dal primo campione EPT Alexander Billy Stevic giocata contro Albert Roback, quando al tavolo sono rimasti soltanto 6 giocatori mentre i due si spartiscono la chipleading provvisoria.
Per l'occasione Stevic tira fuori un bluff d'altri tempi, una giocata che raramente vedremo fare a qualcuno al giorno d'oggi, ma che in quegli anni poteva ancora esser etichettata come 'gran poker'. Andiamo insieme a capire quali siano le differenza a distanza di oltre dieci anni.
Stevic openlimpa con 7♦ 4♦, folda lo small e checka Roback da big blind. Su 9♥ 8♦ K♥, Stevic punta circa due terzi pot, Roback rilancia con Q♥ 10♥ e Stevic controrilancia creando un pot gigantesco, mossa a cui segue il call di Roback. Il turn è un K♣ e Stevic prosegue per la sua linea puntando ancora forte, tanto da indurre l'avversario al fold e aggiudicarsi un bel piattone. Ora proviamo ad analizzare tecnicamente la giocata in base ai criteri coi quali siamo abituati oggigiorno.
Il limp preflop con una mano come 7♦ 4♦ non è certo un gran vedere, ma comunque può passare visto che all'epoca l'open limp non era affatto una blasfemia. La c-bet su un board così connesso è anch'essa discutibile. E' vero che il range di Roback può comprendere qualsiasi combinazione, ma bisogna notare che puntando su questo board sarà difficile proseguire nell'aggressione a fronte di un call o di un raise.
Al mezzo errore di Stevic segue però quello ancora più grosso di Roback, che invece di limitarsi al call avendo un'equity pazzesca, decide di rilanciare. Una mossa che può portare soltanto a due risultati: farsi pagare da mani che ci battono e far foldare mani che già battiamo o contro le quali giochiamo con un equity superiore al 50%.
Ciò che accade però è proprio quel che non ti aspetti. Stevic decide di 4-bettare completamente in bianco senza il minimo straccio di equity, una mossa che lo espone ad un rischio fortissimo in una fase cruciale del torneo senza avere la minima idea della mano avversaria. Roback a questo punto opta per un call, probabilmente l'unica mossa sensata fino a questo momento considerate le pot odds.
Il turn è davvero scary per entrambi e Stevic prende nuovamente l'iniziativa nel tentativo disperato di rappresentare un Kappa e sperare che l'avversario non abbia una valida ragione per proseguire nel colpo. Insomma, una dinamica lontana anni luce dallo spettacolo al quale siamo abituati ad assistere nelle dirette dei tavoli più prestigiosi. Ecco il video della mano in questione: