
"Un altro giorno in ufficio" recita lo status su Facebook, con intento palesemente ironico, del professionista britannico Charlie Carrel. E infatti la sua giocata è tutt'altro che ordinaria, frutto di una grandissima capacità di lettura oltre a una buona dose di confidence. vista la run degli ultimi giorni.

Charlie infatti è riuscito ad ottenere 5 ITM su 5 al festival Master of Classic di Amsterdam, conditi da tante piccole perle come quella che vi andiamo a proporre quest'oggi. Carrel, con circa 3 milioni di dollari vinti nei circuiti live, è riuscito ad ottenere ben 3 tavoli finali, tra cui un runner up e un terzo posto, senza purtroppo riuscire a centrare nemmeno un successo.
Questione di dettagli in fondo, perché la sua prestazione nel paese dei tulipani è sicuramente degna di nota: oltre 250 mila dollari portati a casa a fronte dei 50 mila (e spicci) spesi per i buy-in dei cinque tornei ai quali ha preso parte. Ma andiamo al sodo, parlando del call spettacolare effettuato nel corso del Main Event da 4.250€.
Siamo al livello 22, con blind 8K/16K ante 2K e Charlie si trova con 8♦ 7♣ in blind war contro Michiel Brosky, il quale si limita al call lasciando la parola all'avversario che checka. Il flop è piuttosto anonimo: J♦ 6♥ 2♠, così come il turn, un 6♦ che accoppia il board. Entrambi checkano finché sul J♥ al river Borsky punta 16.000 chip, poco meno di half pot.
Con solamente 8 high come valore di showdown in tanti avebbero tranquillamente passato senza porsi tanti problemi, ma l'asso britannico decide di pensarci su in modo più accurato e alla fine stupisce tutti, Brosky compreso, trovando un call davvero interessante. L'entità del piatto e la fase non particolarmente hot del torneo avrebbero dissuaso chiunque dal prendersi un rischio simile, per quanto contenuto.
Eppure il buon Charlie, che nonostante la sua giovane età è sicuramente tra i migliori player in circolazione, non si lascia sfuggire l'occasione per dare una bella lezione all'avversario, il quale gira mestamente 5♣ 7♥.
Non ci è dato a sapere il thought process di Carrel, ma sicuramente è importante sottolineare come i campioni del suo calibro non si lascino sfuggire nemmeno la minima opportunità, specie quando sono on fire come nel suo caso. La live read e il timing hanno sicuramente inciso ai fini della decisione che alla fine premia la sua audacia. E voi avreste mai avuto il coraggio di chiamare con 8 high?