Quando la vittoria ci sfugge di mano proprio all'ultimo: in che modo reagisce il nostro cervello?



La vittoria è a un soffio, ma il fato ci punisce...una sensazione ricorrente tra chi ha dimestichezza con le due carte. Almost win direbbero i sudditi della Regina, che in fondo è solo un modo più dolce per chiamare la sconfitta. La percezione di esser stati a un passo dal traguardo non è un fatto a sé stante, ma ha una certa influenza sulla nostra condotta al tavolo.
Già, perché i processi che il nostro organismo innesca, con il conseguente rilascio di dopamina da parte del cervello, fanno si che in qualche modo il nostro stato d'animo risulti turbato a seguito di una vittoria mancata. Ma in che modo

Esistono soggetti più o meno sensibili a questo tipo di fenomeno, ma il linea generale le 'quasi vittorie' creano inconsciamente un senso di scompenso per cui il giocatore tenderà a sentirsi 'in credito' con la fortuna senza nessuna ragione concreta. Come se la sua giocata non fosse nata e morta nel momento in cui il dealer ha assegnato il piatto, ma rientrasse in un'economia di più ampio respiro, per la quale quel successo sfiorato in realtà si trasforma in una illusoria pretesa di dover vincere a tutti i costi. 

Ecco quindi che si tende a entrare nei piatti con maggiore frequenza, chiamare il floating fuori posizione o inseguire un draw nonostante le odds siano tutt'altro che favorevoli. Le modalità con le quali questo comportamento si manifesta sono tante e convergono tutte verso una sola direzione: il tilt

Infatti ciò di cui si parla è proprio una sorta di un corto circuito psicologico. Tenere a controllo la tendenza a 'speware' risulta davvero difficile in certi casi, ma attraverso l'esperienza è possibile riconoscere simili pattern e trovare un rimedio immediato ed efficace. In che modo? Semplice, attraverso la hand analysis
Riguardando il proprio gioco a bocce ferme è possibile individuare le conseguenze di una mancata vincita andando ad esaminare la qualità del gioco espresso nelle mani successive. Una volta individuati i problemi prinicipali, è sufficiente porsi dei paletti ben precisi e farli riaffiorare nella memoria nel momento più opportuno. 

Ma se ad essere andato in tilt è il nostro avversario per le stesse ragioni di cui abbiamo parlato fino ad ora? Beh in questo caso il rimedio è molto semplice: sfruttare il suo momento di poca lucidità per trarre il massimo vantaggio in termini di chip. Come ad esempio utilizzare delle size più corpose per valore, dal momento che il soggetto in questione tenderà a considerare meno il rischio, o semplicemente mettergli pressione senza però bluffare ad ogni costo. 

Insomma, fate molta attenzione a quando la vittoria sembra ad un passo: le conseguenze potrebbero essere molto più disastrose di quanto si possa immaginare!
 

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