
Difficile comprendere quali siano le sue reali intenzioni, però Brian Hastings, professionista americano di sicuro talento, per il momento ha scritto che appenderà le carte al chiodo, voglioso di dedicarsi ad altro nella vita.
Lui ha solo 28 anni, ma ne ha combinate parecchie in carriera, tanto da non essere troppo amato dall'intera community.
Cominciò a far parlare di sé diversi anni fa, quando vinse 4.200.000 dollari in poche ore in una sessione di heads up 500$/1000$ contro 'Isildur1', quando era ancora uno studente di college di appena 21 anni.
Poco dopo ammise in un'intervista di aver acquisito in precedenza un database di mani giocate appunto da Viktor Blom, pratica non consentita dalla poker room che gli garantì un indiscusso vantaggio.
Giocò meno, tornò dai genitori, poi arrivò il 'Black Friday'.
Decise quindi di partire per Vancouver per il suo amato online, ma una volta in città si rese presto conto che gli mancavano famiglia e amici.
Tornato alla base ma impossibilitato a grindare, cadde in depressione e decise di spostarsi in Florida, su consiglio degli amici, per risollevarsi: si dedicò al poker live, tra mtt e cash game, però non aveva di fatto ancora superato del tutto i suoi problemi mentali.
Fece ancora le valigie e andò a Chicago per seguire in prima persona alcuni investimenti fatti e riprese a giocare a poker online. Là conobbe una persona che gli disse che avrebbe potuto grindare dalla Florida su un'importante poker room con un account che non avrebbe lasciato traccia: debole, seguì questa strada pur cosciente di star violando le regole.
Per migliorare il suo stato di salute - gli dissero comunque gli psicologi - avrebbe dovuto abbandonare definitivamente il poker.
Chi lo ha aiutato in questo percorso è la sua attuale compagna che - a detta di Hastings - lo ha spinto a far qualcosa extra-poker: “Ho realizzato di essere brillante e di poter fare grandi cose, piuttosto che primeggiare nel gioco vincendo denaro alla gente...”.
E' così, dunque, che ha investito energie e soldi nel progetto 'UniTea', start-up che ha come core business il thé.