
La questione l'ha sollevata nel corso di un podcast di Cardplayer, parlando di un argomento davvero originale se collegato al poker.
Nacho Barbero - professionista argentino di lungo corso (tre volte vincitore del LAPT) - ha dichiarato che nei tornei più importanti del pianeta, specialmente High Roller e Super High Roller, quindi dove in ballo ci sono tantissimi soldi, il 90% dei partecipanti fa uso di sostanze dopanti al fine di non avere cali di concentrazione.
Il farmaco che ha tirato in ballo si chiama Adderall e per averlo è però necessaria la prescrizione medica: solitamente viene infatti utilizzato per la cura dell'ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) nei bambini e negli adulti.
Nei tornei di poker, almeno finora, non è mai stato introdotto il controllo antidoping, quindi ognuno è libero praticamente di fare ciò che vuole, a suo rischio e pericolo.
“Assumendo Adderall sei molto concentrato, non ti succede niente. Sei focalizzato sul gioco – ha spiegato Nacho – attento a qualsiasi dettaglio...”.
Barbero, comunque, è a favore della libertà di scelta, infatti ha continuato così il suo discorso: “Credo di si, va bene permetterlo. Se lo vogliono usare, che lo usino. Se è permesso, tutti possono decidere di usarlo. Non credo che uno vinca un torneo perché ha preso questo”.
Rimane il fatto che il farmaco è assolutamente sconsigliato a chi ha un glaucoma, problemi alla tiroide, stress, pressione arteriosa moderata o alta, problemi cardiaci e/o coronarici o ha fatto abuso nella sua vita di droga e/o alcool.