
Su queste pagine avete alcune volte letto il significato che nel corso dei decenni hanno assunto determinati nomignoli che venivano dati via via alle carte di partenza di ogni giocatore, ma non vi avevamo ancora parlato de “la mano dell’uomo morto”, perché essa merita un discorso a parte.
Il periodo storico non è tra i più recenti, parliamo del mitico Far West che comincia a prendere forma durante la seconda metà del 1700, anche se noi arriviamo più o meno nel 1850, quando nei saloon si sprecano le bottiglie di whisky, le signorine ti sorridono al primo piano, il pianista un po’ panzone suona con decisione e lo sceriffo viene a farsi un giro per controllare che tutto sia a posto.
Durante uno di quei pomeriggi afosi, al riparo dal sole sempre poco clemente sulla riva orientale del Mississippi, il poker è ormai un gioco molto conosciuto e Bill Hickok non sa ancora che di lì a breve diventerà famosissimo tra i giocatori americani del futuro.
Suo malgrado…
“Wild Bill”, figurati se ci facciamo scappare l’occasione di chiamare così un abitante del Far West, sta giocando un’infuocata partita di questo eccitante gioco insieme ad alcuni amici e qualche forestiero.
Uno dei suoi avversari, il temerario e poco incline a dimostrare fiducia agli altri giocatori Jack McCall, sta covando dell’odio profondo verso il nostro eroe e questo astio esplode quando Bill mostra ancora una volta un punto vincente, una doppia coppia di Assi e Otto tutti neri.
Quel punto resterà tristemente famoso come “la mano dell’uomo morto”, poiché Jack prende la pistola e senza batter ciglio, spara due colpi a Wild Bill che rimane stecchito sul legno del saloon senza possibilità di risposta.
Non sappiamo che fine possa aver fatto Jack McCall, ma se chiudete un punto con una doppia coppia Assi e Otto vestita di nero ( di picche e fiori) ricordatevi di mandare un pensiero al buon Bill…
Magari vi sta guardando da lassù!