
Da poker player a filosofo di vita.
Ben Heath, il giovane player britannico amico fraterno di Charlie Carrel, si è messo in mostra dalle parti di Melbourne, centrando un fantastico secondo posto da 1 milione di dollari tondo tondo all'ultimo Main Event dell Aussie Million.
Un gran risultato per chiunque, specialmente per lui che in carriera non aveva ancora superato il milione in vincite lorde. Archiviato il runner-up, Ben è tornato alla sua vita di sempre dedicando un po' di spazio al suo blog e mettere nero su bianco una riflessione davvero interessante.
E' giusto giudicare gli altri player solo in base alle loro abilità al tavolo? Ben se lo chiede sinceramente, perché anche lui, per sua stessa ammissione, è cascato nella trappola. La tendenza naturale di ognuno di noi infatti, è quella apporre un'etichetta su quei giocatori che adottano uno stile poco consono al nostro, che in un certo qual modo ci fa storcere il naso:
"Come se si potesse misurare la bontà di una persona soltanto per la sua condotta al tavolo." - esordisce Ben - "Il poker è solo una parte della nostra esistenza, non è la vita stessa. Ognuno di noi sceglie di giocare a poker per svariati motivi e con svariate ambizioni, perciò è sbagliato usare lo stesso metro per chiunque."
Ben racconta di come negli anni la considerazione di alcuni suoi colleghi sia cambiata all'aumentare del suo bankroll: "Alcuni che qualche anno fa non mi rivolgevano nemmeno la parola al tavolo ora si dimostrano super socievoli e disponibili. E soltanto perché sono migliorato nel gioco fino a raggiungere il livello attuale. Questo è profondamente ingiusto."
Insomma, secondo Heath il poker è e rimane pur sempre un gioco, motivo per cui nutrire un pregiudizio verso una persona soltanto in base alle sue skill è se non altro pretenzioso oltre che scorretto.
"Devo ammettere che in passato quando qualcuno criticava il mio modo di giocare ne risentivo a livello personale. Era come un'offesa al mio modo d'essere e non la tolleravo. Ora invece ho imparato a dare il giusto peso alle cose e non me la prendo più di tanto. Ciò che ho imparato è stato non fare altrettanto a parti invertite: una bella lezione che dovrebbero imparare in molti."
Che dire di questo giovane talento: oltre a macinare milioni su milioni con performance sorprendenti trova anche il tempo per richiamare all’attenzione i suoi colleghi su un tema delicato...You win Ben!