
La stragrande maggioranza dei giocatori è convinta che esista una forza ultraterrena che, invocata dai più disparati gesti, possa dare una mano a portare dalla propria parte i favori del fato; se questo sia più o meno confermato dai fatti, lo lasciamo decidere a voi, di certo la regola è sempre la stessa, non parlare mai a nessuno delle nostre manie superstiziose.
Vediamo di osservarne qualcuna.
Di solito il giocatore superstizioso lo è in tutti i campi della propria vita, per cui, nel momento in cui deciderà di partecipare ad un torneo, a una sessione cash, di guardare una partita sulla quale ha scommesso, il rituale comincia ben prima che il tutto prenda forma.
Sono molti quelli che si svegliano e stanno attentissimi a poggiare per primo in terra il proprio piede preferito; disgrazia lo colga se si dimentica di onorare tale movimento, ne verrà condizionato, nell’arco delle successive 15 ore, tanto che, nel momento in cui i suoi Kappa si scontreranno con gli Assoni del fortunato di turno, torneranno sempre le stesse parole: lo sapevo io, domani che c’è re-entry non posso non ricordarmelo.
Spesso è l’entrata al Casinò a fare da spartiacque alla serata, una bella toccata alle statuette della fortuna poste subito dopo il desk di riconoscimento e saremo pronti a stendere il panno nero su qualunque tavolo sul quale ci misureremo.
E il dealer? Chi non ha il proprio preferito? A parte gli “splendidoni” che guarda caso dirottano le proprie preferenze sulla dealer più carina, ci sono quelli che “con questo non posso arrivare”, o “eccola, si è seduta la mia condanna”.
Pure il bagno è strategico. Ci sono quelli che mettono a repentaglio la propria salute e non ci vanno fino a quando non finisce la giornata, o quelli che, al contrario, ci si recano a frequenze inimmaginabili.
L’abbigliamento occupa un ruolo fondamentale nella psicologia del superstizioso; quella felpa con cui ha vinto il primo torneo è sempre lì, pronta a spuntare nelle occasioni più importanti. Ma mai mettere le scarpe che gli ha regalato la fidanzata, quelle solo quando esce con lei.
Il pokerista, nel particolare, avrà la sua canzone preferita, a costo di ascoltarla ad ogni show down, ne conosce ogni parola, ogni accordo, ogni giro di chitarra elettrica.
E non disturbateci, se vi capita di dirci “buona fortuna” o, ancora peggio “auguri”, rischiereste la vita…