LAS VEGAS – E’ stato a tutti gli effetti un grande bluff.
Lo ha messo a segno, riuscendoci, Doyle ‘Texas Dolly’ Brunson
, che è apparso ai tavoli delle46esime World Series of Poker nonostante qualche giorno prima, via Twitter (il social che utilizza maggiormente), avesse annunciato il contrario.
Classe ’33, prossimo quindi agli 82 anni (li compirà il 10 agosto), ha detto di non reggere più i ritmi delle giornate di torneo del Rio All Suites & Casino, che impegnano i player fino alle tre del mattino.
“Le ore sono troppo lunghe – aveva cinguettato Doyle via Twitter – e le giornate finiscono alle 3.30 del mattino…”
L’attrazione delle WSOP però, manifestazione che gli ha regalato dieci braccialetti dal 1972 (prima edizione) a oggi, deve esser stata irresistibile per il vecchio Brunson, infatti si è schierato all’eventoSuper Senior da 1.000$ di buy-in, riservato ai pokeristi over 65.
Al suo arrivo in sala, avvenuto a torneo già iniziato, è stato accolto da un’ovazione e tanti applausi, ma con le carte e fiches tra le mani, a dir la verità, non è andata benissimo.
Doyle poi si è perso tra gli oltre 1.500 giocatori, quando è incappato nell’eliminazione con flush draw all’asso, progetto con cui è andato all-in al flop, contro Whit Bryton, il cui punto è rimasto buono fino al river. Niente Day 2, quindi, per la leggenda vivente del poker.
Non è dato sapere, a questo punto, se Brunson prenderà parte da qui alla fine delle WSOP a qualche altro evento, la speranza però è di vederlo seduto almeno al Main Event, che ha vinto due volte in carriera.
Non ha partecipato, intanto, al Poker Players Championship da 50.000$ di buy-in in corso di svolgimento in questi giorni.
Non certo per il proibitivo buy-in, dato che Doyle lo si vede ancora schierato a partite high stakes live di un certo spessore, dove la sua esperienza fa la differenza, senza la necessità di faticare per lunghe ore al tavolo da gioco.