
Nuove polemiche alle World Series Of Poker per un presunto caso di 'cheating'. A scatenare la community pokeristica internazionale ci ha pensato la professionista Jessica Dawley, pubblicando sul suo profilo Twitter un video che ha ha fatto il giro del mondo in poche ore, suscitando pareri contrastanti.
Le immagini mostrano la fase finale di una mano ad uno dei tavoli del main event, nel corso della quale accade un episodio piuttosto insolito. Mentre uno dei due giocatori coinvolti nel colpo si prende il suo tempo per decidere se effettuare o meno il call, il dealer, che con la mano sinistra tiene in mano le carte gettate nel muck, si sistema l'orologio con la destra girando inavvertitamente il mazzetto e mostrando quello che decisamente sembra un asso rosso.
Qualche secondo dopo il giocatore fa la sua scelta e chiama la puntata dell'avversario aggiudicandosi il piatto: una semplice coincidenza o un palese caso di cheating?
Le reazioni degli utenti che popolano i social network non si sono fatte attendere, e come spesso accade in questi casi non sono mancate le illazioni contro il presunto colpevole del misfatto.
Le voci iniziali volevano che il dealer avesse mostrato l'ultima carta del mazzo, senza considerare che questa viene necessariamente coperta da una 'cutting card', motivo per cui la carta mostrata doveva essere necessariamente una di quelle gettate nel muck. Un dettaglio che comunque non cambia la sostanza, dato che secondo chi nutre dei dubbi riguardo la bontà del suo operato, la carta mostrata è stata proprio quella che ha indotto al call.
Prima di giudicare se il comportamento sia effettivamente da ritenersi frutto di un tacito accordo tra il giocatore e il dealer è bene considerare alcuni elementi. Innanzitutto quest'ultimo non poteva sapere le carte degli altri giocatori (posto che prima di quel momento ripreso dal video non le avesse guardate….azione che, comunque riteniamo, se fosse stata compiuta, chi ha ripreso la scena avrebbe mostrato), quindi anche ammettendo che avesse davvero voluto aiutare qualcuno, la carta mostrata è del tutto casuale, in quanto semplicemente l'ultima del mazzetto di quelle scartate.
In secondo luogo la situazione è troppo specifica per poter gridare al raggiro: su che basi i due si sarebbero dovuti accordare per poter compiere il 'delitto perfetto'? Certo, come diceva Agatha Christie due indizi non fanno una prova, anche se risulta piuttosto facile pensare che si sia trattato semplicemente di una bizzarra coincidenza.
Ciò non toglie che il gesto, seppur involontario possa aver condizionato l'esito della mano: un fatto già di per sé condannabile, ma più dal punto di vista della deontologia che della trasparenza al tavolo da gioco. Ad ogni modo come ha informato la stessa Jessica Dawley, il caso è stato sottoposto all'attenzione della direzione gara delle WSOP, che a breve farà luce sulla questione.