Questione di run, direbbero i pokeristi.
Diventare un 'november nine' è qualcosa di sensazionale: un'impresa, tra gli italiani, riuscita soltanto a Filippo Candio nel 2010 e bissata dall'encomiabile Federico Butteroni, che in questa edizione delle World Series Of Poker ha dimostrato all'Italia intera cosa è capace di fare.
Oltre al raggiungimento del tavolo finale nel 'torneo dei tornei' come lo chiamano in tanti, Federico ha impreziosito la sua trasferta in quel di Vegas con un 1° posto ad un Rio Daily Deepstacks da 235$, un 20° posto al Monster Stack da 1.500$ e una bandierina all'evento #59 No Limit-Holdem.
Il sogno di tornare a novembre per giocarsi il braccialetto più prestigioso è stato sfiorato più volte da diversi nostri connazionali negli ultimi dieci anni. Da Sergio Casteluccio a Gaetano Preite, passando per Gianni Direnzo, Andrea Dato, Corrado Montagna, Dario Minieri e Flavio Ferrari Zumbini, tutti giunti almeno nella top 100 del main event WSOP.
Che si sia trattato di un calo di concentrazione o semplicemente di un colpo sfortunato, a nessuno di loro ha fatto piacere abbandonare la truppa ad un passo dal raggiungimento del traguardo. Di certo quando si arriva così in fondo e l'edge si riduce tantissimo, per prenotarsi un posto al final table in alcuni casi bisogna affidarsi alla benevolenza della dea bendata.
Federico si è trovato per due volte ad un passo dall'eliminazione, ma in entrambi i casi (prima chiudendo poker al flop con coppia di sei contro i due dieci dell'avversario e poi settando le dame al turn contro A-K che prende l'Asso al flop) il romano ha avuto la meglio sui diretti concorrenti, facendo tirare un sospiro di sollievo ad un'intera nazione. In altre occasioni però le cose sono andate diversamente: andiamo insieme a ripercorrere le mani chiave che hanno sancito l'eliminazione dei suoi predecessori autori di una incredibile deep-run.
Sergio Castelluccio, main event 2013 – 14° posto, 451,398$
La straordinaria rincorsa al final table di Castelluccio è terminata il 14° posizione, ma la mano che lo ha condannato non è stata quella finale (quando sul suo open-shove di 11 bb con A-5 trova i Kappa dell'avversario) bensì quella che a 16 left gli ha letteralmente dimezzato lo stack. Dopo l'apertura di McLaughin da utg, Sergio 3-betta da bottone con K-K avendo a disposizione più di 30 blind, e dopo il call dell'americano si arriva al flop A-7-6 rainbow sul quale checkano entrambi. Al turn McLaughin punta circa 1/3 del pot su un tre di picche che apre anche un draw a colore e Sergio si limita al call. Il dramma avviene quando sul nove di quadri al river, una carta apparentemente ininfluente l'americano lead-outa circa 3/4 pot mandando Castelluccio 'in the tank'. Dopo qualche minuto di riflessione Sergio decide di chiamare la bet di 3 milioni su un pot da 3.900.000, investendo in totale oltre la metà delle chip a disposizione, ma McLaughin gira inaspettatamente 8-5 per una scala chiusa al river che lo fa schizzare in alto nel count.
Gianni Direnzo, main event 2010 – 29° posto, 255.242$
Nell'anno in cui Filippo Candio riesce a regalare la gioia del tavolo finale all'Italia del poker, anche Gianni Direnzo si rende protagonista di una deep-run eccezionale, chiudendo a quattro tavoli dall'ambito traguardo. In questo caso però a deciderne le sorti è stata una scelta effettuata con eccessiva leggerezza. Su board Q-6-2 Gianni decide di giocarsi il torneo mandando i resti con 8-6 nel tentativo di sfruttare la sua immagine di giocatore chiuso. Tuttavia l'avversario non ci pensa due volte a chiamarlo con la sua top-pair spegnendo definitivamente le speranze dell'italiano.
Corrado Montagna, main event 2009 – 43° posto, 178.857$
Chiudiamo la nostra rassegna con Corrado Montagna, che col suo 43° posto aveva superato il record precedentemente stabilito da Davor Lanini, giunto 81° l'anno precedente. Per Corrado il sogno di diventare il primo 'november nine' si infrange contro la coppia di Jack del chipleader Billy Koop che parte nettamente in vantaggio contro i Dieci del nostro portacolori. Il board non aiuta Montagna che può comunque rallegrarsi per essere arrivato fino al Day 7 del torneo di poker più importante al mondo.