'Deep-runnare' al main event delle World Series Of Poker: ecco gli accorgimenti necessari secondo Bryan Devonshire!



"Day after day" il main event sta entrando nel vivo.

Il sogno di diventare November Nine sembra essere qualcosa di irraggiungibile anche quando si è in pochi rimasti in gara, eppure alla fine in 9 ci arrivano.

 

L'Italia del poker, ci è riuscita grazie l'impresa di Filippo Candio nel 2010 terminata con un ottimo 4° posto e anche quest’anno grazie a Federico Butteroni.

Quella di Candio ovviamente non è stata l'unica deep-run di un italiano al "Big One", infatti prima di lui ci sono state quelle di Marcello Delgrosso (83° nel 2005 e 72° nel 2006), Dario Minieri (96° nel 2007), Corrado Montagna (43° nel 2009), Gianni Direnzo (29° proprio nel 2010), Sergio Castelluccio (14° nel 2013), Bryan Pellegrino e Gaetano Preite (rispettivamente 44° e 48° sempre nel 2013).

Ma qual'è il segreto per 'deep-runnare' al main event delle World Series Of Poker? Avere tanta fortuna è sicuramente indispensabile, ma la dea bendata da sola non basta a garantire un posto in paradiso. A dispensare qualche consiglio utile ci pensa Bryan Devonshire, particolarmente ferrato in materia visto il 12° posto conquistato nel 2011 e la 24° piazza raggiunta proprio nella scorsa edizione.

Secondo il giocatore statunitense, diventato ormai un 'part-time player', per puntare in alto bisogna innanzitutto essere ben riposati prima di sedersi al tavolo. Il main event è un torneo estenuante sia dal punto di vista mentale che fisico, motivo per cui saper resistere e mantenere i nervi saldi diventa fondamentale.

Un evento sicuramente sconsigliato a chi non attraversa un periodo di totale serenità mentale: in questi casi la scelta migliore è quella di fare un piccolo passo indietro e rimandare di un anno i sogni di gloria. Infatti secondo Devonshire è proprio la pazienza una delle chiavi per avere successo, considerata la struttura particolarmente 'tecnica' del torneo.

In una competizione così lunga sono proprio i dettagli a far la differenza: una volta superate le fasi iniziali quindi è buona norma cercare di raccogliere più informazioni possibili sui giocatori al tavolo, magari andando a sbirciare in rete se dietro il loro nome si nasconde qualche ignoto professionista.

Infine, l'ultimo ma non meno importante consiglio secondo Bryan, è quello di portare con se una bella sciarpa al posto degli occhiali da sole. In momenti di palpabile tensione coprire accuratamente la giugulare è un accorgimento indispensabile se non si è in grado di controllare a pieno le proprie emozioni.

 

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