Mikael 'ChaoRen160' Thuritz svela alcuni retroscena sul Macao, la capitale cinese del gambling!



E' un personaggio schietto lo svedese Mikael Thuritz.

Lo si percepisce sin dalle prime battute della sua intervista, realizzata dal giornalista Rikard Aberg e pubblicata sul suo canale Youtube qualche settimana fa, quando parla della frenetica vita da cash-gamer dalle parti di Macao.
Come suggerisce lo stesso Mikael, generalmente quel che succede a Macao rimane a Macao, ecco perché circolano poche notizie e tantissime leggende sulle partite milionarie nella metropoli cinese. Tuttavia, lui che da quelle parti ci bazzica con assiduità, sa benissimo come vanno le cose e si lascia andare a qualche retroscena poco noto alle masse: "A Macao esiste un sistema molto efficiente che consente ai più facoltosi di avere un posto riservato al tavolo e sedersi quando gli pare più opportuno in un qualsiasi momento della giornata."

Questi giocatori sono i cosiddetti V.I.P., ovvero gli obbiettivi preferiti dei professionisti locali: "Si tratta di fish ma vengono chiamati V.I.P.! - ammette con un pizzico di sarcasmo – In realtà non sono affatto degli sprovveduti, ma semplicemente sono ad un livello di competenza inferiore rispetto ai regular e per via della loro notevole disponiblità economica sono particolarmente appetibili".

Tuttavia trovarsi al tavolo con uno di loro non è affatto un'impresa semplice: "A Macao la scena del cash-game live è gestita in modo equo: non ci sono partite o tavoli privati ma chiunque può prenotarsi al tavolo che preferisce ed attendere il proprio turno. Esistono tantissimi grinder che arrivano alle otto di mattina, prendono posto e giocano tutto il giorno contro gli altri regular soltanto per potersi trovare al tavolo verso le nove di sera, quando generalmente i V.I.P. fanno la loro comparsa, in modo da potersi scontrare con loro per qualche ora. Può capitare benissimo che la sedia rimanga vuota e che il tentativo non vada a buon fine, ma non importa, i veri grinder tornano a casa alle due o alle tre del mattino e alle otto sono di nuovo seduti!"

Insomma, ritmi davvero impensabili per partite non proprio alla portata di tutti: "Il limite più basso a Macao, in dollari americani, è il 300/600 No limit Hold'em. E' davvero difficile trovare di meno, altresì è molto facile scovare partite più ricche, con blind che raggiungono senza troppi problemi i 4.000/8.000 dollari americani". Un livello di blind paragonabile ai tavoli nosebleed del Limit Holdem – interviene l'intervistatore – "ma qui si parla ovviamente di tavoli No Limit" precisa Mikael Thuritz.

L'immagine che emerge di una delle mete più ambite dai giocatori High Stakes è molto più pulita di quanto non vogliano i rumors di chi probabilmente non ci è mai stato. Partite per pochi eletti certo, ma solamente per una questione di bankroll, a fronte di un'ampia offerta che soddisfa le richieste dei player più esigenti. Non c'è da meravigliarsi quindi sulle voci che circolano a proposito degli swing milionari di professionisti come Tom Dwan, Daniel Cates o Phil Ivey: per chi conosce Macao si tratta solamente di ordinaria amministrazione!

 

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