Il suo nome è Chua Lai Huat, un impiegato accusato di aver colluso in accordo con alcuni dealer presso il Casino Resorts World Sentosa.
La notizia è stata diffusa dal portale "The Straght times" e il sessantaseienne originario di Singapore è stato dichiarato colpevole di fronte al giudice Lee Poh Choo con 10 capi d'accusa confermati su 36.
Secondo la ricostruzione attraverso i video esaminati dal servizio di sicurezza, Chua segnava gli Assi e i Kappa nel corso della partita, ovvero due tra le carte più influenti nel gioco del poker. D'accordo con tre croupier in sala, il furbastro di turno era in grado di riconoscere le carte avversarie e veniva al contempo informato dell'ultima carta da girare in modo da avere un enorme vantaggio rispetto agli avversari, al fine di decidere quale azione compiere nella maniera ottimale.
Proprio il mese scorso due dei tre complici coinvolti in quest'azione fraudolenta, Zhang Zhijiu e Choo Hui Yong, rispettivamente di 40 e 27 anni, sono stati condannati a scontare alcuni mesi in galera mentre il terzo, Sun Shihong di 38 anni, è ancora in attesa di giudizio.
Grazie alla truffa perpretata ai danni degli altri giocatori, Chua si è assicurato oltre 9,000 dollari americani nel giro di un mese. L'avvocato difensore tuttavia, ci ha tenuto a precisare che il suo cliente ha successivamente perso una quantità di denaro all'interno del casinò pari a circa tre volte l'importo vinto con l'inganno.
E’ noto che l'indulgenza non sia di casa dalle parti di Singapore e così il protagonista della vicenda se l'è vista davvero brutta dal momento che le accuse mosse contro di lui lo avrebbero potuto portare a dover scontare oltre sette anni di prigione e una multa di oltre centomila dollari americani.
Chua Lai Huat è stato arrestato il 14 luglio scorso dopo essere stato colto il flagrante dalle telecamente presenti all'interno del casinò mentre si trovava intento a giocare una variante del poker con tre carte. Dopo soli tre mesi è arrivata la sentenza che tutto sommato pare essere meno dura del previsto.
Quello di Chua non è né il primo né l'ultimo caso di 'cheating' all'interno dei casinò, basti pensare allo scandalo avvenuto proprio quest'anno alle World Series Of Poker nel corso dell'evento heads-up da 10.000$, dove il moldavo Valeriu Coca è tutt'ora sotto la luce dei riflettori dopo esser stato accusato da alcuni suoi avversari.