
Dopo aver vinto due High Roller solamente quest'anno non pare più un'eresia affermare che si, Mustapha Kanit può avere 'edge' su field di questo tipo. Parlando dell'elitè del poker mondiale potrebbe sembrare pretenzioso dire qualcosa di simile, ma i fatti parlano chiaro.
Partire da chipleader all'High Roller delle WSOPE dominando il tavolo in lungo e in largo è già di per sé una vittoria, poco importa se l'appuntamento col braccialetto è stato rimandato. Vince Jonathan Duhamel, che porta a casa il terzo braccialetto in carriera, superando in heads-up Davidi Kitai.
Per Musta medaglia di bronzo, 227.145€ in saccoccia e pochi rimpianti: "Ho dovuto giocare alcuni showdown – ha dichiarato intervistato dalla troupe locale – e quando l'average è attorno ai 13 big blind non ci s può lamentare del risultato".
Kanit ha giocato al meglio delle sue possibilità, dimostrando di essere più duro dei superduri, 'like a boss' per dirla alla sua maniera. Lo ha fatto capire al termine del Day2 eliminando Jason Mercier con un colpo da maestro e lo ha confermato quest'oggi.
Nella fase 4-handed il Musta nazionale si è trovato addirittura ad avere oltre il 50% delle chip in gioco, un semplice dettaglio dato che nel poker non v'è certezza di vittoria finché l'avversario ha una chip in mano. Due showdown contro Kitai prima e contro Duhamel poi gli dimezzano lo stack – molto sfortunata la mano contro il belga, A-2 vs A-6, nella quale Davidi pesca il Due – e nonostante l'aver eliminato il cortissimo Sam Chartier lo spazio di manovra era minimo.
L'uscita dal torneo arriva contro Duhamel, Q-5 contro A-J con flop liscio, ma il grosso della vittoria Mustacchione se lo gioca ancora una volta contro Kitai, stavolta provando un hero-call che non va a segno contro la thin-value del belga, che porta a casa un pot da 1.4 milioni di chip con la terza coppia sul board.
L'Italia del poker, grazie a personaggi come Mustapha Kanit, ha risposto nuovamente presente ai grandi appuntamenti come le World Series Of Poker. Certo, sarebbe stato bello poter celebrare il terzo braccialetto del 2015 – il primo per Kanit – dopo le due vitttorie di Max Pescatori centrate quest'estate, ma va bene così.
Con una struttura praticamente collassata e il destino di un torneo affidato più al fato che alle abilità individuali non si poteva fare di meglio. Rimane forse l'amaro in bocca per non aver potuto assistere ad una battaglia degna di questo nome nelle fasi che contano, ma questo è il Texas Hold'em, prendere o lasciare.
Spietato, spettacolare, emozionante e talvolta profondamente ingiusto...we love this game.
