
Dopo il successo di 'The Rounders' gli appasionati di poker attendono con impazienza un film che possa per lo meno competere con il capolavoro di John Dahl.
Di tentativi, spesso goffi, ne abbiamo visto fin troppi e a parte la parentesi felice costituita da 'Lucky You'' – 'Le regole del gioco' nella versione italiana – la pochezza ha regnato sovrana.
Su questo scenario desolato il regista canadese Zack Bernabaum ha provato a dire la sua proponendo 'Cold Deck' un thriller ispirato al mondo del poker che ha come protagonisti tre attori ben noti al grande pubblico come Robert Knepper (Prison Break), Paul Sorvino (Goodfellas – ver. Ita. 'Quei bravi ragazzi') e Stefano Gallo ('I Choose Chaos').
La storia si basa sulle avventure del giovane Locke (Stefano Gallo), un regular presso il poker club 'Scuples' gestito da Chips (Paul Sorvino), che un bel giorno viene invitato ad una partita cash game high-stakes alla quale prendono parte diversi ricchi businessman. Locke assieme al suo amico Ben (Kjartan Hewitt) decide di pianificare un modo per spennare i 'fish' al tavolo e tornare a casa con le tasche gonfie.
Tuttavia nella sua ascesa verso l'Eldorado si frappone Turk (Robert Knepper), gestore della sala high stakes, che dopo essersi accorto delle intenzioni dei due regular prova in qualsiasi modo a vendicarsi. Ecco il trailer del film:
https://www.youtube.com/watch?v=rZxzwJY6m4s
Ad un primo sguardo la sensazione è che ancora una volta l'accostamento tra poker e malavita sia un leitmotiv duro a morire. Nonostante un decennio abbondante di online e l'esplosione del poker sportivo da torneo in tutto il mondo, questo binomio continua a solleticare le fantasie dei registi amanti delle due carte più di ogni altra cosa.
Viene spontaneo chiedersi, senza eccedere in perbenismo, se e quando verrà presentato un film che parli del nostro gioco preferito senza far necessariamente allusione a bische clandestine, malaffare e qualche pistolettata qua e là.
In un momento così delicato per il movimento pokeristico, giunto ad un punto di svolta rispetto ai fasti di qualche anno fa, un nuovo titolo cinematografico che ripropone un tema già trattato e ritrattato non suona di certo come una ventata d'aria fresca. Che poi si tratti o meno di una perla di rara bellezza cinematografica il giudizio spetta a critici e spettatori, sta di fatto che da amanti del gioco, quello fatto di logica, spirito d'osservazione e qualche risata ai tavoli, aspettiamo da tempo qualcosa di diverso.