
Impossibile cancellare dalla mente quello che avvenne 18 anni fa (era il 1997) tra Tyson e Holyfield, quando nel bel mezzo di un incontro di boxe il primo staccò un pezzo di orecchio del secondo e lo sputò sul ring.
Qualcosa di simile, seppur in un contesto ben diverso, è accaduto a inizio anno a Ipswich, cittadina britannica.
Era il 4 gennaio e si stava svolgendo al Conservative Club, poker room locale, un apparentemente tranquillo torneo di texas hold'em.
A un certo punto, chissà se per qualche giocata bizzarra subita al tavolo, il 27enne James Salisbury, che aveva incamerato più alcool che chips, ha iniziato a offendere un amico di Robert Reed, ovvero colui che poi ci ha rimesso più di tutti.
Il focoso James cerca il chiarimento (o regolamento di conti?) fuori dal locale, ma Robert decide di non accettare tale proposta.
Passano pochi minuti e Reed commette l'errore di andarsi a fumare una sigaretta. Ad aspettarlo c'è Salisbury che lo bracca con una mossa speciale, presa in prestito dal wrestling, e con l'altro immobilizzato finisce per staccargli una parte dell'orecchio, che poi lascerà cadere a terra.
A Reed, prontamente soccorso, è stata immediatamente riattaccata chirurgicamente la parte mancante, però l'aggressore ha pagato molto caro il suo atto di violenza incontrollata: è stato condannato infatti a tre anni di reclusione.
Il giudice Robert Overbury ha usato queste parole durante la sentenza: “Sfortunatamente quando bevi troppo il tuo comportamento diviene aggressivo. Il tuo attacco al signor Reed è stato non provocato ed estremamente violento. Ogni volta che si riguarderà allo specchio si ricorderà di quella sera...”.